Partite IVA, meno tasse per i contribuenti più fedeli: arriva il tetto alle proposte del concordato
Niente da fare invece per il rinnovo del ravvedimento speciale sugli anni precedenti
Partite IVA, aggiornato il concordato preventivo biennale per il 2025-2026: proposte più lievi per i contribuenti più fedeli al Fisco
Il cambiamento del concordato preventivo biennale per 2025-2026 avvantaggia le partite IVA più affidabili con Fisco grazie a un tetto alle proposte calmierate da parte dell'Agenzia delle Entrate per chi ha un punteggio Isa pari ad almeno a 8. Per far decadere il concordato non basterà poi più un avviso bonario ma non si potrà beneficiare del ravvedimento speciale sulle annualità precedenti.
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Nel decreto legislativo sul concordato preventivo biennale approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri, che tiene conto dei suggerimenti del Parlamento, si introducono misure volte a incentivare l'accordo con Il Fisco a cui hanno aderito nella prima edizione circa 585mila contribuenti, pari a circa il 13% dei 4,5 milioni di soggetti potenzialmente interessati dal provvedimento. La platea di interessati dall'aggiornamento del concordato da quest'anno comunque si riduce per effetto dell'esclusione dei forfettari, coinvolti in via sperimentale nel 2024.
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La proposta non potrà superare il 10% per chi un punteggio Isa pari a 10 fino a salire al 25% con un punteggio di 8. Prendendo ad esempio quest'ultimo valore, il Fisco a chi dichiara 100mila euro proporrà di pagare le tasse su 125mila euro. Sarà costretto a rinunciare a questo beneficio solo chi non si mette in regola con l'erario entro i 60 giorni ordinari. Il termine per l'adesione è stato poi posticipato dal 31 luglio al 30 settembre.
Il viceministro dell’Economia e Finanze, Maurizio Leo, ha dichiarato che il provvedimento renderà il sistema tirbutario "ancora più semplice e vicino alle esigenze di cittadini e imprese".