Pensioni, in manovra stretta sugli anticipi. Tagli a platea e agli assegni

Studio Cgil: "Le nuove misure ridurranno del 77% la platea dei beneficiari". Dal 2023 chi uscirà prima dei 67 anni avrà un assegno ridotto del 20%

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Economia
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Le misure previdenziali della legge di bilancio nel 2022 coinvolgeranno meno di un terzo della platea del 2020. Lo rileva un'analisi dell'Osservatorio Previdenza della Fondazione di Vittorio e della Cgil nazionale, riportata da Repubblica. La Cgil: le nuove misure ridurranno del 77% la platea dei beneficiari. Dal 2023 chi uscirà prima dei 67 avrà una somma ridotta del 20%. Le stime basate su Quota 102, la proroga dell'Ape sociale con l'ampliamento dei gravosi e l'intervento sui disoccupati, dimostrano che saranno solo 32.151 le persone coinvolte da queste misure nel 2022, il 22,6% delle 141.918 domande accolte nel 2020. 

Pensioni, studio Cgil: "Le nuove misure ridurranno del 77% la platea dei beneficiari". 

"Dai nostri studi - dichiara Ezio Cigna, responsabile Previdenza pubblica della Cgil nazionale - sarebbero solo 11.674 le domande di Ape sociale per lavoro gravoso che potranno essere accolte con l'ampliamento previsto in legge di bilancio, e solo 2.013 le donne che potranno perfezionare il requisito di Opzione donna al 31.12.2021 dettato dalla proroga. Molte donne che potrebbero perfezionare il requisito - spiega infatti - hanno gia' maturato il diritto negli anni precedenti, dove l'eta' era piu' bassa di due anni".

"Nel 2022 - prosegue Cigna - avremo 109.767 uscite in meno su queste tre misure analizzate". Per il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli "e' necessario che il Governo apra un confronto immediatamente e dichiari la disponibilita' a migliorare sin da subito le misure previdenziali contenute nel testo della legge di bilancio".

Dal 2023 chi uscirà prima dei 67 anni avrà un assegno ridotto del 20%

"Vanno aumentate sensibilmente le risorse previste per la previdenza - ribadisce - per garantire a tutti coloro che svolgono effettivamente un'attività gravosa di poter accedere alle misure previste. Per questo e' indispensabile prevedere l'allargamento della platea dei gravosi, estendendo la misura ai precoci, abbassando anche il requisito contributivo per accedere all'Ape sociale".

"Inoltre - aggiunge - la proroga di Opzione donna rischia di essere una misura inutile, solo per poche donne, motivo per cui occorre abbassare il requisito di età previsto". Ghiselli ricorda che "da tempo abbiamo presentato unitariamente al Governo la nostra Piattaforma, su questa conclude - sollecitiamo nuovamente l'Esecutivo ad aprire un confronto per una legge di riforma del sistema previdenziale".