Pensioni e PA, l’INPS lancia l’allarme: “Un terzo dei dipendenti pubblici verso il ritiro”
Tra i lavoratori pubblici la classe di età più frequente è quella tra i 55 e i 59 anni con quasi 662mila lavoratori
L’INPS: “Tra dieci anni un terzo dei dipendenti pubblici andrà in pensione”
Nel 2024 i lavoratori pubblici con almeno un giorno retribuito durante l’anno sono stati 3.738.171, con una retribuzione media di 35.350 euro e una media di 283 giornate pagate. Lo rileva l'Osservatorio dell'Inps sui lavoratori pubblici che, rispetto al 2023, segnala un incremento sia del numero dei dipendenti (+1,5%) che - seppur in misura minore - della retribuzione media (+0,6%). In lieve calo dello 0,3%, invece, il numero medio di giornate retribuite -0,3%.
La scuola rappresenta il 39,6% dei dipendenti pubblici, seguita dal servizio sanitario (20%), dalle amministrazioni locali tra Regioni, Province, Comuni (14,9%) e dalle forze armate, corpi di polizia e vigili del fuoco (13,9%). I lavoratori pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2024 sono stati 3.106.473 lavoratori, pari all'83,1% del totale, con una retribuzione media annua di 39.087 euro e 302 giornate retribuite in media.
Nel 2024 il 24% dei lavoratori pubblici lavora nel Centro, seguito da Nord-ovest (23,1%), il Sud (21,8%), il Nord-est (19,8%) e le Isole (11,3%). Le retribuzioni medie più basse si registrano nelle due aree settentrionali: 34.015 euro nel Nord-ovest e 34.515 euro nel Nord-est; mentre la retribuzione media più alta si concentra nel Centro con 36.929 euro annui.
Tra i lavoratori pubblici la classe di età più frequente è quella tra i 55 e i 59 anni con quasi 662mila lavoratori (661.919 17,7% sul totale). Il 76,6% risulta avere un'età superiore o uguale a 40 anni. Sulla base di questi elementi, l’Osservatorio dell'Inps evidenzia che, tenendo conto dell'età ordinamentale (67 anni, ad eccezione di regimi speciali), tra massimo dieci anni "circa un terzo dei dipendenti pubblici transiterà alla pensione".