Piano casa, via libera da Bruxelles: in Europa un milione di persone senza alloggio, dal 2013 prezzi +60% ma redditi fermi
A dichiararlo è Dan Jorgensen, commissario Ue per l'Energia e la Casa, parlando in plenaria dopo il via libera della Commissione
Piano casa, via libera da Bruxelles. Jorgensen: "In UE un milione di persone senza alloggio, dal 2013 prezzi +60% ma redditi fermi
Via libera dall'UE al piano Casa, il primo piano europeo per alloggi accessibili, pensato per aiutare le persone più colpite dalla crisi abitativa, in particolare giovani e lavoratori, e che prevede misure concrete per sostenere finanziariamente gli alloggi a prezzi accessibili, aumentare la trasparenza sugli affitti brevi e mobilitare nuovi investimenti nel settore dell’edilizia abitativa. A dichiararlo è Dan Jorgensen, commissario Ue per l'Energia e la Casa, parlando in plenaria dopo il via libera della Commissione. "Questo Natale non tutti potranno permettersi di riscaldare le proprie case: oltre 40 milioni di persone non riescono a farlo. Poi oltre un milione di europei è senza tetto. Abbiamo agevolato gli aiuti di stato e faremo di più con nuovi fondi anche grazie al sostegno da parte della Bei", ha detto Jorgensen.
Una misura che mira a rispondere alla crisi di accessibilità economica che sta affrontando l'Europa: dal 2013, infatti, i prezzi delle case nell'Ue sono aumentati di oltre il 60%, superando la crescita dei redditi e lasciando indietro molte famiglie, mentre gli affitti medi sono aumentati di circa il 20%, con i nuovi affitti che salgono ancora di più nei mercati urbani. "Si prevede che la domanda di alloggi crescerà di oltre due milioni di unità all'anno, principalmente nelle aree urbane, ma dal 2021 le licenze edilizie sono diminuite di oltre il 20%. Gli affitti a breve termine sono aumentati di quasi il 93% tra il 2018 e il 2024", è la premessa della Commissione.
Le misure
Nel pacchetto di interventi delineato nel piano, la Commissione europea punta ad alleggerire i vincoli sugli aiuti di Stato per consentire un maggiore sostegno pubblico agli alloggi a prezzi calmierati e all’edilizia sociale, affiancando a questo una stretta sulla trasparenza del mercato degli affitti brevi. Il regolamento europeo sugli affitti di breve durata, destinato a entrare in vigore a maggio 2026, introdurrà infatti l’obbligo di registrazione per gli host e la condivisione dei dati sulle transazioni effettive tra le piattaforme digitali e le autorità nazionali, con l’obiettivo di rendere più chiaro e monitorabile il settore.
Sul fronte delle risorse, Bruxelles intende attivare nuovi investimenti per l’edilizia abitativa nell’ambito del bilancio pluriennale dell’Ue. In particolare, sono stimati ulteriori 10 miliardi di euro tra il 2026 e il 2027 attraverso InvestEU, a cui si aggiungeranno almeno 1,5 miliardi derivanti dalla riprogrammazione dei fondi di coesione proposta da Stati membri e regioni in occasione della revisione intermedia. Un contributo aggiuntivo arriverà dal Fondo sociale per il clima, che finanzierà interventi legati all’efficienza energetica, alla riqualificazione degli edifici e ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento sostenibili. Ulteriori opportunità di finanziamento sono previste nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2028-2034. In questo contesto, i futuri piani di partenariato nazionali e regionali includeranno l’edilizia sociale e accessibile tra le priorità, lasciando ai singoli Paesi la possibilità di calibrare investimenti e riforme sulle proprie esigenze. Anche altri strumenti europei contribuiranno al settore: oltre ai fondi dedicati all’edilizia sociale, Erasmus+ potrà sostenere l’offerta di alloggi per favorire la mobilità, il volontariato e le opportunità di formazione.
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