Pil, l'Italia cresce più della media Ue: nel 2022 inflazione su del 2,1%
La Commissione alza le stime di crescita dell'Italia: per il 2021 Pil su del 6,2%. L'inflazione passerà dall'1,8% al 2,1%. Stabile il tasso di disoccupazione
Italia non più il fanalino di coda dell'Europa: il Pil reale continua a crescere "con forza"
L'Europa alza le stime di crescita dell'Italia: dopo il rimbalzo nella prima metà del 2021, il Pil reale in Italia è destinato a continuare ad espandersi "con forza", anche se è soggetto a "alcuni venti contrari nel breve termine". La fotografia arriva direttamente dalla Commissione europea.
In termini di crescita per quest'anno, e per il prossimo anno, l'Italia (6,2%) non si trova più quindi al fanalino di coda in Europa: per il 2021 la Germania cresce meno di tutti gli altri paesi (2,7%) recuperando però nel 2022. La Francia crescerà con maggiore forza dell'Italia quest'anno (6,5%), però meno l'anno prossimo (3,8%) a fronte di una stima per l'Italia di 4,3%.
Bruxelles prevede che in Italia la domanda interna, in particolare la forte spesa per investimenti, sosterrà la crescita. Si prevede che il disavanzo e il debito pubblico diminuiranno in percentuale del Pil grazie alla ripresa economica. Le pressioni sui prezzi delle materie prime sono destinate a spingere l'inflazione sopra il 2% il prossimo anno.
Per quanto riguarda il rapporto deficit-Pil, la Commissione europea prevede che in Italia quest'anno si attesti a quota 9,4% per scendere nel 2022 al 5,8% e nel 2023 al 4,3%. Il rapporto registrerebbe un calo passando dal 155,6% nel 2020 al 154,4%, al 151,4% nel 2022 e al 151% nel 2023.
(Seguono le dichiarazioni del commissario europeo all'Economia Gentiloni...)
"Le prospettive sono positive ma ci sono anche tante incertezze", ha affermato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa sulle previsioni economiche d'autunno. "In un quadro positivo di ripresa ci sono 3 principali minacce: un marcato aumento dei casi di Covid, più forte nelle zone in cui il tasso di vaccinazione è relativamente basso; l'aumento dell'inflazione, dovuto in larga misura all'impennata dei prezzi dell'energia; le interruzioni nella catena di approvvigionamento, che pesano su numerosi settori".
L'ex premier invita dunque a "rimanere vigili e agire secondo necessità per garantire che queste turbolenze non ostacolino la ripresa" nei singoli Stati membri. Infine, secondo Gentiloni, "solo un marziano potrebbe dire che i rischi politici non ci sono" ma "e' impossibile includerli nelle previsioni economiche" europee per i singoli Stati membri, ha concluso Gentiloni.
Pil Eurozona in aumento del 5% dopo il -6,4% del 2020
Allargando lo sguardo al contesto europeo globale, la Commissione europea stima che nel 2021 la crescita del Pil nell'area euro aumenterà al 5% dopo -6,4% nel 2020. In primavera stimava 4,3%, in estate +4,8%. Nel 2022 4,3% (in estate stimava 4,5%, in primavera 4,4%). Il tasso di inflazione e' previsto restare stabile rispetto al 2020, 2,4%, in calo nel 2022 a 2,2% e in ulteriore forte calo nel 2023 a 1,4%
Inflazione Italia, nel 2021 in rialzo dell'1,8%, nel 2022 a +2,1%: pesano i prezzi dell'energia
Sull'inflazione invece, la Commissione prevede che l'Italia raggiungerà un tasso dell'1,8% nel 2021, che si alzerà poi al 2,1% nel 2022, per poi calare all'1,6% nel 2023. Mentre nell'area dell'euro dovrebbe raggiungere il picco del 2,4% nel 2021, prima di scendere al 2,2% nel 2022 e all'1,4% nel 2023, poichè i prezzi dell'energia dovrebbero stabilizzarsi gradualmente. Per l'Europa, l'inflazione è prevista al 2,6% nel 2021, al 2,5% nel 2022 e all'1,6% nel 2023.
"Le pressioni globali temporanee sui prezzi portano il tasso di crescita dei prezzi ai massimi da dieci anni dopo diversi anni di bassa inflazione", ricorda la Commissione. L'inflazione annua nell'area dell'euro è passata da un negativo -0,3% nell'ultimo trimestre del 2020, al 2,8% nel terzo trimestre del 2021. La lettura di ottobre era del 4,1%, un tasso eguagliato solo una volta dalla pubblicazione dei dati sull'inflazione dell'area dell'euro iniziata nel 1997.
Questa forte ripresa dell'inflazione è "principalmente guidata dall'impennata dei prezzi dell'energia (ne abbiamo parlato qui), ma sembra anche legata a un'ampia serie di aggiustamenti economici post-pandemia, suggerendo che gli attuali livelli elevati sono in gran parte transitori".
(Seguono le dichiarazioni di Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commisione...)
"Le nostre misure per attutire il colpo della pandemia e per aumentare le vaccinazioni in tutta l'UE hanno chiaramente contribuito a questo successo", ha affermato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commisione, aggiungendo pero' che questo non e' il momento per l'autocompiacimento. I colli di bottiglia e le interruzioni dell'offerta globale stanno pesando sull'attivita', in particolare nel settore manifatturiero altamente integrato, ha avvertito la Commissione europea.
Inoltre, dopo essere diminuiti drasticamente nel 2020, i prezzi dell'energia, in particolare del gas naturale, sono aumentati a un ritmo tumultuoso nell'ultimo mese e sono ora ben al di sopra dei livelli pre-pandemia, ha aggiunto. "Dobbiamo affrontare i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento, nonche' l'aumento dei prezzi dell'energia che colpira' molte famiglie e aziende in tutta Europa", ha affermato Dombrovskis. Dombrovskis ha aggiunto che l'inflazione dovrebbe essere attentamente monitorata e le politiche adeguate se necessario.
(Seguono i dati sulla disoccupazione...)
Pil, in Europa il tasso di disoccupazione rimane invariato al 7,9%
Il tasso di disoccupazione nell'area euro sarà quest'anno del 7,9% (come nel 2020), nel 2022 del 7,5% e nel 2023 del 7,3%. Nella Ue il tasso di crescita nel 2021 sarà del 5%, nel 2022 del 4,3%, nel 2023 del 2,5%. Nel 2020 era stato -6%. La Commissione europea indica che la fase attuale può essere sintetizzata: "dalla ripresa all'espansione", però sottoposta a 'venti contrari' e a rischi.
E' evidente che 'l'economia si sta riprendendo dalla recessione pandemica più velocemente del previsto. Con il progredire delle campagne di vaccinazione e l'abolizione delle restrizioni, la crescita è ripresa in primavera e ha continuato senza sosta per tutta l'estate, sostenuta dalla riapertura dell'economia'. Nonostante, appunto, "i crescenti venti contrari, si prevede che l'economia della Ue continuera' ad espandersi nell'orizzonte di previsione": l'andamento di Ue ed Eurozona è analogo.