Pil, l’Ocse taglia le stime: per l’Italia crescita solo dello 0,5% nel 2025 e 0,6% nel 2026. Frenano export e consumi
A frenare il Pil sono soprattutto le esportazioni, indebolite dall’aumento delle tariffe globali, e i consumi delle famiglie, che restano fiacchi nonostante un leggero recupero dei redditi reali
Pil, l’Ocse frena l’ottimismo: crescita italiana allo 0,5% nel 2025 e 0,6% nel 2026. Export in calo e consumi deboli, rischi ancora “bilanciati”
L’Italia si avvia verso una fase di crescita “modesta”: secondo le nuove stime dell’Ocse, il Pil salirà di solo lo 0,5% nel 2025, per poi aumentare leggermente allo 0,6% nel 2026 e allo 0,7% nel 2027. L’Outlook dell’organizzazione rivede al ribasso le previsioni per quest’anno, ora sotto il +0,6% indicato il 23 settembre, mentre conferma quelle già diffuse per il prossimo. Nel medio periodo, alcuni fattori potrebbero sostenere l’economia. Una maggiore stabilità dello scenario economico, condizioni di credito più favorevoli e il proseguimento dei progetti del Pnrr dovrebbero stimolare gli investimenti delle imprese e rafforzare la domanda interna, soprattutto nel 2027.
Nel breve termine, però, la crescita resta frenata. A pesare sono le esportazioni deboli, colpite dall’aumento delle tariffe globali, e i consumi delle famiglie, che continuano a rallentare nonostante un miglioramento dei redditi reali. L’aumento degli investimenti pubblici, invece, dovrebbe sostenere il Pil fino al 2026, anche grazie all’accelerazione nell’utilizzo dei fondi del Pnrr in vista delle scadenze. Questo slancio, però, è destinato ad attenuarsi nel 2027.
Quanto ai rischi per l’economia italiana, l’Ocse ritiene che siano “sostanzialmente bilanciati”. Da un lato, un peggioramento della sostenibilità fiscale o un ampliamento degli spread potrebbe indebolire le prospettive. Anche una prolungata debolezza dei principali partner commerciali rappresenterebbe un freno. Dall’altro, miglioramenti strutturali più rapidi del previsto nel clima degli investimenti potrebbero invece dare nuovo impulso alla crescita.