Pitti, record di presenze per i brand: fatturato del "menswear" a 12 miliardi

A Firenze il primo appuntamento del 2024 dedicato alla moda maschile

di Redazione Economia
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Pitti Immagine Uomo 94 (Crediti: AKAstudio - collective)
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Pitti, a Firenze presenti 832 brand

Prende il via la 105ª edizione di Pitti Uomo che segna l'apertura della stagione per la moda maschile, ospitata a Firenze fino al 12 gennaio, presentando anche il nuovo tema dei saloni invernali: il "PittiTime".

Secondo quanto riporta Panbianconews, con un focus sulle collezioni autunno/inverno 2024-25 e sulla creatività in evoluzione, i designer ospiti Luca Magliano e Steven Stokey-Daley portano idee fresche e ispirazioni uniche. Todd Snyder, con il suo brand, è il protagonista del Designer Showcase di questa edizione. Pitti Uomo 105 quest'anno registra un record di presenze accogliendo circa 832 marchi, di cui il 46% sono brand stranieri. Tra le novità, spicca Neudeutsch, un progetto innovativo sul new wave design proveniente dalla Germania, che amplia le collaborazioni internazionali.

Parallelamente, le stime di Confindustria Moda indicano una crescita moderata ma costante per la moda maschile italiana nel 2023, con un aumento del 4,9% nel fatturato rispetto all'anno precedente. Nel 2023 il fatturato del menswear italiano, pertanto, si porterebbe a 11,9 miliardi di euro, coprendo così il 18,4% della filiera Tessile-Abbigliamento italiana. 

Nel corso dell’anno è proseguito il trend espansivo delle vendite oltreconfine: per l’export si stima una variazione pari al +5,6 per cento. Il livello complessivo delle vendite estere passerebbe, dunque, a circa 8,7 miliardi di euro. L’incidenza dell’export sul fatturato totale del comparto si irrobustirebbe, pertanto, al 73,7 per cento. Anche relativamente all’import si prospetta una crescita, stimata al 3% nei dodici mesi; l’ammontare totale delle importazioni settoriali passerebbe così a circa 5,9 miliardi. Visto il suddetto andamento degli scambi con l’estero, per l’attivo commerciale settoriale si prevede un miglioramento (stimato in 41 milioni di euro in più rispetto al consuntivo 2022); il surplus complessivo dovrebbe salire, infatti, a oltre 2,8 miliardi nell’intero anno.

Da gennaio a settembre 2023 l’export di menswear ha messo a segno un +7,6% portandosi a quota sette miliardi di euro. Sia le aree Ue sia quelle extra-Ue si sono rivelate favorevoli per il comparto, crescendo rispettivamente del +7,7% e del +7,6 per cento. Nei primi nove mesi, le vendite complessive di moda uomo risultano aver superato del +26,1% (1,5 miliardi di euro in più in termini assoluti) il valore del medesimo periodo di quattro anni prima.

Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine, sottolinea il ruolo cruciale di Pitti Uomo nel panorama della moda, definendolo un momento irrinunciabile di confronto che posiziona Firenze come leader nel settore delle manifestazioni di moda. "Su questo fronte, siamo fiduciosi in una larga partecipazione di buyer esteri. In un contesto unico e spettacolare, che vede riuniti tutti i protagonisti della scena fashion internazionale, Pitti Uomo offre la possibilità di una overview unica sulle nuove collezioni e di ottenere feedback utili sull’andamento dei mercati e delle principali scene creative," aggiunge Napoleone.

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