Puma rallenta e Pinault pensa alla cessione: il marchio sportivo nel mirino di acquirenti americani e cinesi

Artémis, la holding del miliardario François-Henri Pinault che controlla Kering e detiene il 29% di Puma, avrebbe avviato contatti con consulenti e possibili acquirenti

di redazione economia
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Crisi Puma, Pinault studia l’uscita: Cina e Usa pronti a entrare in gioco

La famiglia Pinault starebbe valutando la possibile cessione di Puma, il marchio tedesco di abbigliamento e calzature sportive che negli ultimi dodici mesi ha perso oltre la metà del suo valore in Borsa. Come riporta il Corriere della Sera, Artémis, la holding del miliardario François-Henri Pinault che controlla Kering e detiene il 29% di Puma, avrebbe avviato contatti con consulenti e potenziali acquirenti, tra cui i cinesi Anta Sports Products e Li Ning, alcune aziende statunitensi del settore e fondi sovrani del Medio Oriente.

Fondata nel 1948 a Herzogenaurach, in Baviera, Puma sta attraversando un momento difficile: la domanda globale è crollata e i dazi americani hanno pesato sul business. Nonostante le difficoltà operative, le indiscrezioni sulla possibile vendita hanno spinto il titolo in Borsa: a Francoforte le azioni hanno chiuso in rialzo del 14,7%, a 21,5 euro.

Sul piano industriale, il 2024 si è chiuso con ricavi per 8,8 miliardi di euro, in crescita del 4,4% a cambi costanti, ma con un utile netto in calo a 282 milioni rispetto all’anno precedente. Le prospettive per il 2025 restano cupe: l’azienda prevede una perdita operativa per l’anno in corso.

Nei primi due trimestri, i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili nel primo trimestre a 2,07 miliardi, per poi calare a 1,94 miliardi nel secondo (–2% a cambi costanti), registrando una perdita netta di 247 milioni e un risultato operativo negativo. Il dossier sulla vendita resta aperto ma la decisione finale potrebbe arrivare solo dopo aver valutato tutte le opzioni disponibili.

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