Quanto rende il nuovo Btp Valore? La stima che (quasi) nessuno si aspetta

Le attese si concentrano soprattutto sul livello dei rendimenti, inevitabilmente ridimensionati dopo i tagli ai tassi della Bce

di Filippo Santi
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Btp Valore, conviene davvero? L'analisi

Manca ancora circa un mese all’annuncio ufficiale delle cedole minime garantite del nuovo Btp Valore, ma il dibattito tra analisti e risparmiatori è già partito. Le attese si concentrano soprattutto sul livello dei rendimenti, inevitabilmente ridimensionati dopo i tagli ai tassi della Bce, che hanno reso meno generoso l’intero comparto del reddito fisso rispetto all’ultima emissione di primavera 2024.

Un titolo pensato per i piccoli investitori

Il nuovo Btp Valore è destinato al pubblico retail: paga interessi con cadenza trimestrale e prevede un meccanismo di cedole crescenti, con un primo scatto dopo tre anni e un secondo dopo il quinto. Ai vantaggi fiscali già previsti per i titoli di Stato (esclusione dall’Isee fino a 50mila euro) si aggiunge un premio fedeltà pari allo 0,80% per chi manterrà il titolo fino alla scadenza.

Le prime simulazioni sui rendimenti

Al momento non è possibile stabilire con certezza se convenga sottoscriverlo rispetto ad altri Btp già in circolazione: i livelli ufficiali verranno fissati solo il 17 ottobre. Tuttavia, qualche stima è già possibile. Massimo Maria Gionso, partner di Nextam Partners Sgr, ricorda che oggi i titoli di Stato offrono rendimenti del 2,35% a tre anni, del 2,81% a cinque e del 3,18% a sette.

Facendo una media ponderata su un orizzonte di sette anni si ottiene un rendimento lordo di circa il 2,72%, che salirebbe al 2,83% includendo il premio fedeltà. Il Tesoro, sottolinea l’esperto, con ogni probabilità offrirà qualche decimale in più per rendere il prodotto più competitivo.

Il confronto con il Btp Italia

Il paragone più diretto è con il Btp Italia 2032, collocato a giugno, che garantisce un tasso minimo dell’1,85% e un premio finale dell’1%, per un rendimento complessivo del 3,27%. Secondo David Coppini, investment manager di First Capital, per risultare davvero attrattivo il nuovo Btp Valore dovrebbe superare il 3,3–3,4% medio annuo, con cedole che partano almeno dal 2,15% nei primi tre anni e arrivino fino al 4,5% nell’ultima fase.

In questo caso, a fare la differenza potrebbe essere la frequenza delle cedole trimestrali, un dettaglio psicologico che rende più “tangibile” l’investimento per i risparmiatori. La scelta finale dipenderà però dalle aspettative di inflazione: con un’inflazione media al 2% risulterebbe più conveniente il Btp Italia, con valori più bassi invece il Btp Valore, purché non scenda sotto il 3,3% medio.

Le alternative sul mercato

Rispetto a un Btp tradizionale a tasso fisso, il Btp Valore risulta più interessante per la progressione delle cedole e il premio fedeltà, anche se i Btp standard restano preferibili per chi punta a scadenze molto lunghe (20 o 50 anni) senza necessità di liquidità. In una logica di diversificazione, meritano attenzione anche i Btp€i, titoli indicizzati all’inflazione europea che adeguano semestralmente cedole e capitale e hanno scadenze comprese tra i 5 e i 30 anni.

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