Quota 100: prima lavori usuranti, giovani e ape ma resta l'incognita costi

(Lapresse)
Economia
Condividi su:

Quota 100 è in scadenza a fine anno e dal 27 luglio il governo studierà le mosse per il "dopo quota 100". Riforma degli ammortizzatori, ampliamento della platea di lavoratori impegnati in attività usuranti, uno sconto di un anno ogni 10 anni lavorativi, una proroga con possibile riconfigurazione dell'Ape sociale e un probabile prolungamento di opzione donna. Con questi temi si apre una settimana di fuoco sul fronte delle pensioni.

A riportarlo è il Sole 24 Ore, che mette l'accento anche sull'incognita costi.

Dagli studi Inps, infatti, emerge come "Quota 41" riporta il quotidiano "che arriverebbe ad impegnare fino allo 0,4% del Pil, costerebbe molto più di altre due proposte lanciate nei mesi scorsi per introdurre un sistema flessibile dopo la fine della sperimentazione triennale di Quota 100 in calendario a fine anno: la prima è quella che prevede la possibilità di uscita per tutti con 64 anni d'età e 36 di contribuzione e un assegno tutto contributivo o, in alternativa, con 64 anni d'età, 20 di contributi e un importo minimo del trattamento di almeno 2,8 volte l'assegno sociale (e sempre in configurazione contributiva); l'altra opzione è quella di un anticipo pensionistico per la sola quota di pensione contributiva maturata al raggiungimento dei 63 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti e un importo minimo pari a 1,2 volte l'assegno sociale".

Questa seconda ipotesi è quella sostenuta da Tridico e presenta i costi più bassi per il sistema pensionistico: "si partirebbe con non più di 443 milioni il primo anno" scrive il Sole "per arrivare a poco più di 2 miliardi nell'ultima annualità su un arco decennale. La seconda proposta, considerata più equa in termini intergenerazionali, produrrebbe risparmi già poco prima del 2035 per effetto della minor quota di pensione dovuta all'anticipo ma soprattutto ai risparmi generati dal calcolo contributivo, ma nella fase di innesco farebbe lievitare la spesa di quasi 1,2 miliardi nel primo anno con un picco di 4,6 e 4,7 miliardi nel quinto e sesto anno del tratto decennale".