Renault, ecco chi è Duncan Minto: il Ceo ad interim che traghetterà il gruppo in attesa del successore di De Meo

Per il 2025 il gruppo francese prevede un margine operativo del 6,5% (rispetto al 7% iniziale) e un free cash flow tra 1 e 1,5 miliardi, contro i 2 miliardi previsti. Il titolo crolla in Borsa

di Rosa Nasti

Duncan Minto

Economia

Renault, dopo l’addio di De Meo arrivano le nuove stime al ribasso: al timone ad interim c’è Duncan Minto, ecco chi è

Le dimissioni di Luca de Meo, ormai pronte a diventare effettive con il suo passaggio a Kering dal prossimo settembre, hanno lasciato un vuoto di leadership proprio mentre Renault si trova a fare i conti con un mercato in frenata e conti che scricchiolano. E se da Boulogne-Billancourt continuano a ripetere che il nome del nuovo CEO arriverà "entro due settimane", la realtà è che in questo momento serviva qualcuno che potesse mettersi subito al volante, senza esitazioni. Quel qualcuno è Duncan Minto, nuovo amministratore delegato ad interim di Renault S.A.

Perché proprio Minto? La risposta è semplice: conosce i numeri, conosce l’azienda e sa dove mettere le mani. Scozzese, classe 1975, laureato all’Università di St Andrews, Duncan Minto non è un volto nuovo per Renault. È un manager cresciuto “in casa”, che ha iniziato la sua carriera nel gruppo nel 1997 nel Regno Unito e che da allora ha percorso praticamente tutte le tappe della finanza targata Renault.

Nel 2001 si è trasferito in Francia per guidare le relazioni con gli investitori, per poi diventare CFO di Renault-Nissan Portogallo nel 2006. Dopo qualche anno al timone di Renault Irlanda come direttore generale, dal 2013 ha ricoperto il ruolo di CFO della regione Asia-Pacifico, per poi diventare capo della pianificazione e analisi finanziaria del gruppo.

Nel 2022 è passato alla guida della finanza di Dacia, nel 2023 ha fatto lo stesso per Alpine. Poi nel marzo del 2025 è arrivata la promozione a direttore finanziario di tutto il Gruppo Renault, entrando nel Leadership Team. Un incarico importante, che lo ha visto gestire anche la delicata riclassificazione contabile della quota Nissan, con una svalutazione da 9,5 miliardi.

Insomma, Minto non è un outsider, ma nemmeno la figura che potrebbe guidare il gruppo verso la ribalta: è un tecnico che conosce ogni dettaglio della macchina Renault, dai bilanci ai mercati internazionali. Formalmente raccoglie il testimone da Jean-Dominique Senard che ha coordinato le attività operative nelle ultime settimane, pur senza incarico esecutivo e ora proprio Minto dovrà traghettare il gruppo verso la nomina del successore definitivo.

Tra i nomi in lizza ci sono Denis Le Vot (Dacia), François Provost (acquisti) e Maxime Picat, ex Stellantis. Ma il momento non è certo dei più semplici per chiunque prenderà il timone. Renault ha appena rivisto al ribasso le sue previsioni per il 2025, parlando apertamente di un deterioramento del mercato automobilistico europeo. Il gruppo prevede ora un margine operativo del 6,5% (contro il 7% annunciato a inizio anno) e un free cash flow tra 1 e 1,5 miliardi di euro, molto distante dai 2 miliardi inizialmente previsti. Non a caso, secondo quanto rivelato da Bloomberg, Minto avrebbe già anticipato in una call interna la sua ricetta per l’interim: misure di contenimento dei costi, tagli su produzione, back office e persino ricerca e sviluppo.

Tutto questo, ovviamente, si riflette anche sui mercati. Alla Borsa di Parigi Renault ha aperto la giornata con un tonfo: -15,15%, con il titolo sceso a 35 euro dopo il taglio alle previsioni annuali. Minto si trova quindi a prendere il volante in piena tempesta. Ma forse è proprio quello che serve adesso: qualcuno che conosca i conti, sappia dove tagliare e non abbia paura di farlo. Un traghettatore sì, ma con i nervi saldi e il piede pronto sull’acceleratore.

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