Richemont, i gioielli di Cartier battono la crisi e anche Arnault: vendite in aumento per il big svizzero del lusso
Il fatturato annuale di Richemont, che comprende anche un altro iconico marchio del settore gioielli, Van Cleef & Arpels, è cresciuto dell’8% a tassi di cambio costanti
Gemma Chan Cartier (PROFILO INSTAGRAM CARTIER)
Richemont, i gioielli di Cartier battono la crisi
I gioielli non temono la crisi. Tanto che Richemont, che fa capo al finanziere sudafricano Johann Peter Rupert (secondo più ricco del paese dopo Elon Musk), ha registrato un aumento delle vendite annuali proprio grazie al suo iconico marchio di gioielleria di lusso, Cartier. Il che fa del gruppo Svizzero un campione di resilienza rispetto ad altri big del lusso, mercato in fase di rallentamento, come Lvmh. E il fatturato annuale di Richemont, che comprende anche un altro iconico marchio del settore gioielli, Van Cleef & Arpels, è cresciuto dell’8% a tassi di cambio costanti. Meglio delle previsioni degli analisti che attendevano un più 7,5%.
Certo i gioielli di Cartier sono un investimento sicuro anche in tempi di incertezza mentre i francesi di Lvmh che possiedono, oltre ai marchi della moda, anche Bulgari e Tiffany hanno riportato risultati deludenti visto il peso registrato dalla contrazione delle vendite della pelletteria di lusso del marchio Dior. Il risultato è visibile in Borsa dove i corsi di Richemont sono saliti del 15% dall'inizio dell'anno mentre Lvmh è in calo del 17%. Il mercato del lusso fatica indubbiamente a riprendersi a causa del rallentamento degli acquisti da parte dei facoltosi consumatori cinesi. L’outlook del settore è diventato ancora difficile a causa dei dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump. Quanto ai numeri le vendite del gruppo sono cresciute del 4% a tassi di cambio costanti raggiungendo i 21,4 miliardi di euro mentre l'utile operativo è calato del 7% ai tassi attuali (del 4% a tassi costanti). Il gruppo è cresciuto nei principali mercati, tranne che in Cina: Europa +10%, Americhe +16%, Giappone +25%, Medio Oriente e Africa +15%. Molto bene come già detto i marchi di gioielleria, oltre a Cartier e Van Cleef & Arpels ci sono anche Buccellati e Venier, che hanno visto vendite per 15,3 miliardi di euro crescendo dell'8%. Questo aumento delle vendite ha aiutato a mitigare l'impatto del prezzo dell'oro contenendo i costi. Mentre i suoi brand legati all'orologeria di alta gamma come Panerai hanno subito un rallentamento delle vendite del 13%, sempre legato alla contrazione del mercato cinese, mentre il rafforzamento del franco svizzero, dove si trova la produzione degli orologi, ha pesato sul risultato operativo. Il gruppo ha anche completato la cessione di Yoox Net a Porter, il sito di e-commerce del lusso fondato dall'italiano Federico Marchetti, al principale conglomerato digitale multibrand Mytheresa.