Ex Ilva, il futuro dell'acciaieria di Taranto a rischio. Rotta la trattativa governo-sidacati: via alle 24 ore di sciopero
Dopo il secondo incontro in una settimana tra governo, commissari e sindacati, Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato uno sciopero unitario di 24 ore
Ex Ilva, rottura al tavolo: scatta lo sciopero. A Genova corteo e stabilimento occupato
Rottura al tavolo sull’ex Ilva a Palazzo Chigi. Dopo il secondo incontro in una settimana tra governo, commissari e sindacati, Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato uno sciopero unitario di 24 ore. Le sigle metalmeccaniche accusano l’esecutivo di aver presentato un piano che “di fatto va verso la dismissione del siderurgico”, con ricorso alla cassa integrazione fino a 6mila lavoratori. Il governo respinge l'accusa, sostenendo di aver accolto “la principale richiesta” dei sindacati: non ci sarà un’ulteriore estensione della cig, sostituita da percorsi di formazione legati alle nuove tecnologie green.
La tensione resta comunque altissima. Le organizzazioni dei lavoratori parlano del rischio di chiusura degli impianti: “Dal primo marzo non ci saranno 6mila lavoratori in cassa, ma la totalità”, ha avvertito il leader Uilm Rocco Palombella, definendo la situazione “un disastro”. Fiom e Fim accusano il governo di voler ridimensionare drasticamente la produzione e hanno chiesto un intervento diretto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Richiesta respinta, innescando la decisione immediata dello sciopero. Il leader Cgil Maurizio Landini ha espresso “pieno sostegno” allo stop, chiedendo il ritiro del piano.
Intanto l’esecutivo ha fatto il punto anche sul processo di vendita del gruppo: oltre a Bedrock Industries e Flacks Group, è comparso un nuovo soggetto interessato e, secondo l’Ugl, ci sarebbe ora anche l’interesse di un quarto operatore extra-Ue.
La protesta è già esplosa a Genova. All’alba è scattata l’assemblea dei lavoratori nello stabilimento di Cornigliano, che è stato occupato dopo l’annuncio del blocco degli impianti del Nord Italia. Qui sono mille i posti considerati a rischio. Dalla fabbrica è poi partito un corteo verso via Guido Rossa, chiusa in direzione del centro città. Nel sito genovese sono in vigore 24 ore di sciopero, mentre a Taranto un’assemblea deciderà nelle prossime ore la data della mobilitazione, probabilmente venerdì.
Usb accusa il governo di confermare “un piano di dismissione” e giudica il pacchetto di formazione da 93mila ore per 1.550 lavoratori “utile solo a coprire l’assenza di attività produttive”. Tutti i sindacati tornano a chiedere un intervento diretto dello Stato per salvare l’acciaieria.