Saipem crolla sui mercati: -21,8%. L’aumento di capitale spaventa la Borsa

In tre sedute l’azienda guidata da Francesco Caio ha perso quasi la metà della sua capitalizzazione

Economia
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Saipem crolla in Borsa: -21,8%

Ennesima giornata nera per Saipem. L’azienda, che ha deliberato il 22 giugno scorso la delega per aumentare il capitale sociale di 2 miliardi di euro, ha lasciato oltre il 21% della sua capitalizzazione in Borsa nell’ultima seduta. In tre giorni è stato bruciato oltre il 43% del valore azionario, con l’azienda che vale poco più di 600 milioni. Perché? Perché, dopo l’annuncio della necessità di nuovo capitale e il via libera all’aumento da due miliardi è arrivato l’altolà della Consob.

L’Authority guidata da Paolo Savona ha dato il via libera all’offerta di ricapitalizzazione, ma ha emesso un comunicato piuttosto duro a supporto in cui si avvertivano gli investitori che “l’operazione presenta caratteristiche di forte diluizione; inoltre, la natura inscindibile dell’aumento di capitale” determina “il rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichi una forte volatilità del prezzo delle azioni, inclusa una probabile sopravvalutazione del prezzo di mercato rispetto al suo valore teorico”.

La natura “inscindibile” dell’aumento di capitale è stata studiata appositamente per impedire che i principali sottoscrittori dell’aumento di capitale (cioè Eni e Cdp e un pool di banche di cui fanno parte Intesa Sanpaolo, Bper, Unicredit) potessero sfilarsi dall’operazione. Ma in questo modo, come confermato dal prospetto Consob, si è avuta certezza che l’operazione è complessa e che il rischio di volatilità è elevatissimo. Nel dubbio, gli investitori hanno scelto di vendere in massa. E la performance a sei mesi è drammatica: -65%.