Salini: "Webuild monopolista in Italia? Falso, abbiamo il 2% dei cantieri"

Per il ceo del gruppo i concorrenti francesi e tedeschi detengono tra il 3% e il 10% nei rispettivi mercati nazionali

di Redazione Economia
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WeBuild, Salini: "Non è vero che abbiamo troppe commesse in Italia"

Fare il politico in Italia è un compito complesso, ma altrettanto lo è costruire infrastrutture, secondo Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, un gruppo infrastrutturale italiano con 31 cantieri in corso e un portafoglio ordini di quasi 25 miliardi, in un'intervista al Corriere della Sera. L'azienda gestisce progetti significativi come l'alta velocità in Sicilia, la diga foranea di Genova e, in futuro, il Ponte di Messina. Nel contesto di un'intervista al Corriere, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso l'auspicio che le aziende, in particolare la più grande del settore, Webuild, siano in grado di completare i progetti nei tempi previsti.

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Salini risponde positivamente, sottolineando che Webuild è il principale gruppo infrastrutturale in Italia, con oltre 10.500 imprese e 16.000 dipendenti. L'azienda ha una presenza globale in oltre 50 paesi e ha completato 270 progetti negli ultimi 10 anni. Riguardo alle critiche sulle numerose commesse ottenute in Italia, Salini sottolinea che la quota di mercato di Webuild nel paese è inferiore al 2%, mentre i concorrenti francesi e tedeschi detengono tra il 3% e il 10% nei rispettivi mercati nazionali. Salini invita a considerare i numeri e a riconoscere che Webuild contribuisce significativamente all'export italiano, generando il 70% del suo fatturato all'estero.

Sul tema del Ponte sullo Stretto, Salini afferma che le grandi opere sono spesso criticate politicamente inizialmente, ma successivamente dimostrano la loro utilità. Sottolinea che il ponte è fondamentale per unire la Sicilia all'Italia e all'Europa, riducendo l'isolamento dell'isola, che costa miliardi di euro ogni anno. Salini enfatizza che i ritardi nell'implementare queste infrastrutture causano danni economici significativi.

Rispondendo a domande sulla partecipazione di Webuild a un possibile riassetto di Autostrade per l'Italia, Salini afferma che modelli di integrazione tra concessionari autostradali e aziende di costruzioni hanno avuto successo all'estero. Webuild, con la sua ambizione di essere protagonista di questo consolidamento, mira a competere globalmente con concorrenti cinesi e americani. Salini conclude che, nonostante i successi raggiunti, Webuild considera il suo attuale fatturato di miliardi come un punto di partenza per una nuova fase di crescita, vantaggiosa per l'intero settore e per l'Italia.