Sanremo, alloggi introvabili per vedere il Festival. Una camera d'hotel a 1 stella costa 400 euro a notte. Prezzi folli
Per una settimana si può spendere fino a 15mila euro
Il Teatro Ariston di Sanremo
Sanremo, è già corsa al posto letto. Hotel esauriti, una stella a 400 euro a notte
Mancano ancora tre mesi all'alzata di sipario sul Festival di Sanremo 2025, ma nella Città dei Fiori la 'febbre' da kermesse ha già fatto schizzare il termometro delle prenotazioni. Nonostante il direttore artistico Carlo Conti non abbia ancora svelato la lista dei Big in gara – attesa per domenica 30 novembre – la corsa all'alloggio per la settimana dal 24 all'28 febbraio è entrata nel vivo, registrando un sold-out virtuale e tariffe da capogiro.
Un monitoraggio sui principali portali di prenotazione online restituisce una fotografia eloquente: circa il 90% delle strutture ricettive risulta già non disponibile per le date dell'evento. Una saturazione che avviene con largo anticipo rispetto al passato, segno di una fiducia cieca del pubblico verso l'evento televisivo e musicale più importante d'Italia, indipendentemente dal cast.
A preoccupare, tuttavia, è l'impennata vertiginosa dei prezzi, fenomeno che si ripete puntuale. Una camera in un hotel a una stella in zona centrale, che nella settimana precedente al Festival viaggia su una media di 110-115 euro a notte, durante i giorni della gara supera i 400 euro.
Si tratta di un rincaro che oltrepassa il 250%. Di conseguenza, per un soggiorno di cinque notti, la spesa base per il solo pernottamento non scende sotto i 2.000 euro, anche accontentandosi delle soluzioni più economiche. E si può spendere anche più di 15mila euro per un appartamento di 50 mq per quattro persone.
Il tema dei costi "stellari" non tocca solo il pubblico, ma agita anche i rapporti tra addetti ai lavori. La questione è al centro di una trattativa serrata tra case discografiche, Comune di Sanremo e Rai. Le etichette, che sono riuscite a ottenere un adeguamento dei rimborsi spese per i cantanti a partire dall'edizione 2026, lamentano una speculazione ormai fuori controllo: già a luglio, denunciano i discografici, le tariffe alberghiere avevano subito aumenti superiori al 30%.