Saras e Tod's: il capitalismo italiano vende e ora deve cambiare pelle

L'età avanzata della società italiana si riflette in un modesto tasso di imprenditorialità, con un interesse maggiore per l'imprenditorialità tra gli immigrati

di Redazione Economia
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Saras e Tod's: il capitalismo italiano vende e ora deve cambiare pelle

Il distacco della famiglia Moratti dall'industria rappresenta l'ultimo avvenimento in una serie di ritiri del capitalismo italiano. È una decisione legittima e comprensibile, e nessuno può biasimare i figli per non seguire le orme dei genitori. Tuttavia, ciò che preoccupa è la scarsa riflessione sui segnali di affaticamento dell'imprenditoria italiana e sull'attrazione sempre più diffusa verso la condizione di rentier. L'affievolimento costante dello spirito imprenditoriale italiano è alimentato da una cultura avversa alla competizione e da un'eccessiva valorizzazione del ruolo dello Stato nell'economia. È sorprendente notare come la maggioranza dei manager e degli industriali si opponga fortemente alle privatizzazioni, mentre un tempo sarebbe stata considerata un'eresia. Lo scrive Ferruccio De Bortoli su l'Economia del Corriere. 

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L'età avanzata della società italiana si riflette in un modesto tasso di imprenditorialità, con un interesse maggiore per l'imprenditorialità tra gli immigrati, il che può sembrare naturale ma non è necessariamente rassicurante per il futuro. Il passaggio generazionale, in particolare alla terza generazione, è estremamente complesso e spesso ricorda la sindrome dei Buddenbrook di Thomas Mann. Tuttavia, a differenza della situazione descritta nel romanzo, Milano non è Lubecca; dovremmo guardare a Torino e agli Agnelli per trovare un po' più di slancio.

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Anche se il passaggio di testimone è avvenuto con successo per la famiglia Moratti, con una scelta che ha dimostrato di essere positiva almeno per loro, la contesa per l'eredità dell'Avvocato ha generato amarezze tossiche che richiedono una soluzione pacifica. Sarebbe auspicabile che la famiglia trovasse un compromesso, non solo per il proprio bene, ma anche per preservare un pezzo della nostra storia.

Considerando la sensibilità sociale dei Moratti, è probabile che parte dei proventi della vendita a Vitol, un'azienda olandese e svizzera, sia destinata alle comunità che hanno sempre ricevuto il loro sostegno. Questo potrebbe anche compensare la delusione dei piccoli azionisti che hanno creduto nel progetto di sviluppo presentato loro all'atto della quotazione.

Secondo Andrea Colli, storico dell'economia, il capitalismo familiare italiano è caratterizzato da qualità e debolezze, con una sfida particolarmente impegnativa al passaggio alla quarta generazione. Mentre molte aziende hanno affrontato con successo il cambiamento e la diversificazione, altre sono rimaste intrappolate in vecchi modelli e hanno pagato il prezzo per la loro fedeltà familiare. Colli sostiene che le famiglie imprenditoriali dovrebbero essere incoraggiate a innovare e diversificare, anziché restare legate al passato.

Nonostante le sfide, ci sono numerosi esempi positivi di rinnovamento nell'imprenditoria italiana, che dimostrano una certa vitalità nel settore. La famiglia Bona mi è un esempio significativo di rigenerazione imprenditoriale, passando dall'immobiliare all'industria e infine al private equity. Anche se il futuro delle raffinerie è incerto, l'impianto di Sarroch continua a svolgere un ruolo significativo nell'approvvigionamento energetico italiano.

In conclusione, mentre ci si augura una transizione verso un'economia più sostenibile, è importante riconoscere i rischi associati e considerare il valore dell'esperienza industriale italiana. La vendita di Saras a Vitol solleva domande sul futuro energetico e sull'efficacia delle politiche industriali.