Petrolio giù del 75% entro 10 anni. Il rame una materia prima fondamentale

Senza rame non può esserci elettricità. L'elettrificazione del mondo è vincolata alla disponibilità di questo metallo

Economia
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Mentre al G20 di Napoli si sta parlando di un futuro globale rinnovabile discutendo di materie prime sostenibili come elettricità e idrogeno verde e blu, uno tra i materiali più interessanti degli ultimi tempi è sicuramente il rame. Perché? La risposta è semplice. Se in questo momento i nostri lettori ci stanno leggendo, è solo grazie “all’oro rosso” verso cui passa tutta l’elettricità del mondo, in cui si snodano tutti i segnali elettrici ed elettronici, mediante il quale vorticano anche gli avvolgimenti dei motori elettrici di cui tanto si parla. Come scrive il Sole24Ore, senza rame, si ferma tutto il resto; chi controlla il rame, controlla il resto. L’elettrificazione del mondo è vincolata alla disponibilità di rame, scrive Giovanni Brussato sulla rivista l’Astrolabio («Le cose che non ti ho detto»).

Senza rame a basso prezzo, per i 786 milioni di persone che secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) oggi non hanno ancora accesso all’elettricità (600 milioni solo in Africa), dunque, potrebbero essere velleitarie le politiche internazionali di elettrificazione ecologica di massa. L’auto elettrica ha ruolo da protagonista a Vercelli nel Piemontese o a Karslruhe, Germania, ma, osserva Chicco Testa, è difficile immaginare decine di migliaia di auto a batteria in ricarica in posti incerti sulle incerte reti elettriche come la Nigeria o il Bangladesh, tormentati da cadute di corrente e oscillazioni di tensione. Il rischio dell’elettrificazione a tappe forzate, quindi, è lasciare senza corrente i poveri del mondo, riallargando quelle disuguaglianze che gli anni della globalizzazione avevano ristretto.

Di sicuro, l’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), nel documento Net Zero by 2050 pubblicato in maggio, in cui viene delineato il percorso di decarbonizzazione, avverte che i redditi pro capite annui nelle economie dei Paesi produttori di petrolio e gas precipiteranno del 75%, da 1.800 a 450 dollari negli anni ’30. Dopo l’età del petrolio e della plastica, volata in qualche decennio, e quella velocissima del silicio dell’informatica e dell’energia fotovoltaica, pare il momento della nuova transizione. Benvenuti nell’età del rame.