Tassi di interesse, il taglio della Bank of England una svolta. Così può tornare il sereno sui mercati

Perché la decisione dell'8 maggio è molto importante

di redazione
Economia

Il taglio deciso dieci giorni fa potrebbe rivelarsi una svolta fondamentale per l'economia britannica
 


A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm*

La decisione della Bank of England di tagliare il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base lo scorso 8 maggio non ha colto di sorpresa i mercati. Il dibattito che ha preceduto l'annuncio si è concentrato sull'ampiezza dell'intervento dei policymaker britannici, alla luce della debolezza della crescita interna e delle incertezze sulla domanda globale. 

L'inasprimento della politica commerciale potrebbe, infatti, rallentare la crescita e generare pressioni inflazionistiche e il voto diviso all'interno del comitato ha evidenziato la complessità delle sfide che la Banca Centrale si trova ad affrontare: la maggioranza si è pronunciata a favore di un taglio da 25 punti base, mentre due membri hanno sostenuto la necessità di una riduzione da 50 punti base, e altri due si sono espressi per il mantenimento dei tassi invariati.

Il taglio deciso dieci giorni fa potrebbe rivelarsi una svolta fondamentale per l'economia britannica, soprattutto se sarà seguito a breve da un compromesso con gli Stati Uniti sul tema dazi, che darebbe un certo sollievo agli esportatori e rafforzerebbe il sentiment del mercato. Un accordo che, in poco tempo dall'intesa raggiunta con l'India, tra i Paesi con la più rapida crescita a livello mondiale, potrebbe segnalare un cambiamento strategico nell'approccio del Regno Unito al commercio globale, alla crescita e alla flessibilità monetaria.

*Richard Flax è Direttore degli Investimenti di Moneyfarm dal 2016 ed è responsabile di tutti gli aspetti della costruzione e della gestione dei portafogli Moneyfarm. Precedentemente ha lavorato a Londra come analista azionario e gestore presso PIMCO e Goldman Sachs Asset Management, nonché come analista obbligazionario presso Fleming Asset Management. Ha iniziato la sua carriera nel settore finanziario a metà degli anni '90 nel team di economia globale di Morgan Stanley a New York. Ha conseguito una laurea in Storia presso l'Università di Cambridge, una laurea magistrale in Relazioni Internazionali ed Economia presso la Johns Hopkins University e un MBA presso la Columbia University Graduate School of Business.

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