Terre rare, von der Leyen al lavoro: "Basta dipendere dalla Cina. Serve un piano europeo subito"

Ursula Von Der Leyen, intervenuta al 'Berlin Global Dialogue' nella capitale tedesca

di Elisa Mancini
Economia

Terre rare, Von der Leyen: "Al lavoro per l’indipendenza dalla Cina"

La Commissione europea sta "lavorando a un piano" per affrancare l'industria Ue dalla dipendenza dalle terre rare provenienti dalla Cina. A dichiararlo è stata la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, intervenuta al 'Berlin Global Dialogue' nella capitale tedesca.

Di fronte alle recenti restrizioni all'esportazione di terre rare e materiali per batterie - essenziali per l'industria automobilistica, il settore delle macchine utensili e le attrezzature militari - imposte da Pechino, ha lasciato intendere, l'esecutivo europeo non intende restare a guardare.

"La nostra risposta deve essere commisurata ai rischi che corriamo in questo settore. Per questo motivo posso annunciare che stiamo lavorando a un nuovo piano, sul modello dell'iniziativa che ci ha aiutato a superare insieme la crisi energetica dopo che Putin ci ha privato dei combustibili fossili russi", ha dichiarato. In seguito al piano "REPowerEU" – proposto dalla Commissione Europea nel maggio 2022, pochi mesi dopo l'invasione russa dell'Ucraina, con l'obiettivo di rinunciare gradualmente ai combustibili fossili russi – l'esecutivo europeo sta ora preparando un piano denominato 'RESourceEU'

"L'obiettivo è garantire alla nostra industria europea l'accesso a fonti alternative di materie prime essenziali a breve, medio e lungo termine", ha affermato la presidente dell'esecutivo Ue. In primo luogo, ricorrendo all'economia circolare, ovvero riutilizzando e riciclando prodotti e materiali già presenti nei prodotti venduti in Europa."Alcune aziende possono riciclare fino al 95% delle materie prime essenziali contenute nelle batterie", ha sottolineato.

La Commissione Europea - ha proseguito - intende inoltre "stimolare gli investimenti in progetti strategici per la produzione e la lavorazione di materie prime essenziali in Europa" e "accelerare i lavori per la creazione di partnership sulle materie prime essenziali con paesi come l'Ucraina e l'Australia, il Canada, il Kazakistan, l'Uzbekistan, il Cile e la Groenlandia". In breve, diversificare le fonti di approvvigionamento in tutto il mondo.

"L'Europa non può più fare le cose allo stesso modo. Abbiamo imparato questa dolorosa lezione con l'energia e non la ripeteremo con i materiali critici", ha insistito l'ex Ministra della Difesa tedesco. La Commissione ha "già cercato nei giorni scorsi di trovare soluzioni con i rappresentanti cinesi a Bruxelles e sta lavorando con i partner del G7 per una risposta coordinata", ha concluso von der Leyen.

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