Tim, conti in forma ma Labriola guarda all’IA. Partnership con Nvidia? La telco non smentisce, ma frena: "Fase ancora preliminare"

Utile positivo dopo anni di rosso, risultati in linea con il budget, e guidance confermata. Ma la vera partita Tim la sta giocando altrove: sull’IA

di Rosa Nasti
Economia

Tim in ripresa, ma il futuro è l’IA: possibile partnership con Nvidia

TIM torna all’utile. Dopo i conti del terzo trimestre, che certificano una perdita ridotta a 109 milioni nei nove mesi, il titolo ha oscillato a Piazza Affari: prima in calo del 2%, poi in risalita intorno alla parità. Segno che il mercato, più che ai numeri, guarda alla direzione. E la direzione, nelle parole dell’ad Pietro Labriola, è verso l’intelligenza artificiale come chiave del futuro e Nvidia come possibile alleato strategico.

TIM, come ha confermato Elio Schiavo (numero uno di TIM Enterprise), sarebbe in contatto con il colosso dei chip per valutare una partnership sul modello di quella già avviata da Deutsche Telekom per creare una fabbrica di intelligenza artificiale a Monaco di Baviera.

Interpellati da Affaritaliani, TIM non si sbilancia sulle trattative in corso confermando che "è tutto ancora in una fase molto preliminare." Tuttavia l’obiettivo di un'eventuale partnership sarebbe mettere a fattor comune la potenza di calcolo delle GPU Nvidia con la rete e i data center di TIM, abilitando nuovi servizi ad alta intensità di dati e bassa latenza. "Stiamo valutando la portata dello sforzo, ma soprattutto l'entità dell'opportunità che possiamo cogliere insieme", ha spiegato Schiavo.

In pratica, Nvidia porterebbe la forza bruta (GPU, software, modelli) e TIM la base di calcolo, la rete e i data center. Sarebbe una mossa strategica per entrambe: il colosso dei chip consoliderebbe la propria presenza in Europa, TIM si ritaglierebbe un ruolo da player infrastrutturale nel nuovo ecosistema dell’intelligenza artificiale, andando oltre il perimetro tradizionale delle tlc.

Per il gruppo, che si prepara a chiudere l’operazione Sparkle entro l’inizio del 2026, il puzzle comincia a prendere forma: meno debito, più margini, e una rete di partnership per scalare la tecnologia. Se la partnership con Nvidia dovesse andare in porto, la società avrebbe l’occasione di uscire dalla logica della mera connettività e diventare la spina dorsale tecnologica dell’intelligenza artificiale in Italia. Ma, come sempre, la differenza la farà la capacità di arrivare per primi.

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