Tim, la Cassazione non decide sul rimborso del canone di circa 1 miliardo: servono altri 30 giorni. E il titolo scende in Borsa

Tim, la Cassazione non decide sul rimborso del canone servono altri 30 giorni e il titolo scende in Borsa

Ancora nulla di fatto per la restituzione a Tim del canone di circa 1 miliardo (500 di canone più oneri e interessi)  non dovuto  ma comunque pagato nel lontano 1998. Così il titolo dell'ex-monopolista  che nella mattinata era salito fino a superare 0,40 euro ad azione è precipitato del 3,8% dopo l'apprendimento della notizia. Secondo la Corte di Cassazione infatti servono ulteriori controlli per valutare se la richiesta sia stata presentata al tribunale corretto per la valutazione.

Il giudice di primo grado aveva infatti inizialmente ritenuto competente Perugia, ma Tim aveva fatto appello contro questa decisione, vincendo il contenzioso. La competenza era quindi rimasta a Roma. Secondo la Corte occorre ora verificare se all'epoca fosse stato corretto procedere con regolamento di competenza o ricorrere in appello, come aveva fatto per l'appunto Tim.

Ora la Corte  ha concesso ulteriori 30 giorni di tempo a Pm e parti per depositare osservazioni. La questione d'ufficio sollevata oggi rischia di rallentare i tempi della lunga querelle giudiziaria sul canone che si era conclusa con la decisione della Corte di appello di Roma che, dando ragione a Tim, si era espressa per la restituzione da parte dello Stato del canone da circa un miliardo. Decisione contro cui la presidenza del Consiglio ha fatto ricorso. Generalmente occorrono 3-4 mesi alla Corte Suprema prima di decidere su un caso.  E quindi è facile immaginare che si stia cercando di tergiversare in tribunale per avere la decisione della Corte circa il ricorso dello Stato.  Il risultato è stato un brusco calo in Borsa di Tim che ora viaggia intorno ai 0,37 euro per azione che vuol dire comunque un più 43% negli ultimi tre mesi. 

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