Unicredit, Orcel alza i target per il 2023: boom del titolo in Borsa

Il numero uno dell'istituto bancario annuncia un innalzamento delle stime sul 2023, prospettando una solida performance dei conti del trimestre

Economia
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L'intervento di Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit durante la 27esima Financials Ceo Conference

Innalzamento delle stime sul 2023 grazie a conti trimestrali che si prospettano positivi, a prescindere dagli eventuali choc finanziari in arrivo e dallo spettro della recessione: Andrea Orcel, amminsitratore d elegato di Unicredit, nel corso della 27 27esima Financials Ceo Conference annuale di Bank of America Merrill Lynch, ha rivelato che la guidance sul 2023 della banca “sarà sostanzialmente migliorata” con la presentazione dei conti del terzo trimestre. Il banchiere ha notato che l'istituto è “a buon punto sulla guidance per il 2022 indipendentemente dal contesto”.

Unicredit, Orcel: “La banca è pronta a sostenere lo choc, anche in caso di grave recessione”. Il titolo corre in Borsa

Raggiungeremo tutti i target anche in caso di una lieve recessione e se ci sarà una grave recessione siamo pronti ad affrontare ogni shock e ad avere performance migliori della media dei nostri competitor”, ha sottolineato il numero uno di piazza Gae Aulenti. Unicredit ormai ha “una visione chiara, la giusta strategia, un nuovo piano, risultati al di sopra delle attese trimestre dopo trimestre e linee aggiuntive di difesa”, che le consentono di “affrontare il futuro con un alto grado di fiducia”, ha specificato il Ceo, il quale ha aggiunto che la Banca è impegnata in un “viaggio di trasformazione” e “dopo 18 mesi è già una banca molto diversa”. Il banchiere ha infatti ricordato che l'istituto di credito ha da poco presentato la “migliore semestrale da almeno dieci anni” ed è determinata ad avere successo indipendentemente da quale sarà il futuro”.

La prima parte dell'intervento, carico di parole importanti e prospettive di crescita, ha fatto subito scattare il titolo della banca Piazza affari con un aumento superiore a quatto punti, posizionando Unicredit in vetta al listino milanese. Poco dopo, il titolo è stato fermato in asta di volatilità a +3,2%, per poi tornare in contrattazione a +4,4% a 11,15 euro per azione. Chiusura a +5%.

Unicredit, Orcel: “In Borsa impatto sproporzionato sulle nostre azioni”

Secondo Orcel la Borsa “non ha valutato la trasformazione fatta” da UniCredit e “si limita a considerare le performance che abbiamo avuto nelle ultime crisi dando per scontato che le avremo anche in questa. Reagisce in base a memoria muscolare, noi non siamo d'accordo”, ha precisatop Orcel.

In Borsa, ha aggiunto, c'è stato “un impatto sproporzionato sulle nostre azioni”, che ha “ignorato il viaggio di trasformazione fatto”. “L'UniCredit Unlocked di oggi non è l'UniCredit del passato”, ha proseguito citando il nome del nuovo piano industriale delle banca. “Non siamo immuni ai rallentamenti macro e ce li aspettiamo, ma le nostre nuove fondamenta ci rendono preparati e ci differenziano dagli altri”. In quanto poi a operazioni di M&A, Orcel ha sottolineato che in un contesto in cui le Borse quotano le azioni a a frazione del patrimonio e i mercati sono estremamente volatili, valutare gli istituti è sempre più difficile.

Infine, sul dossier Russia, il numero di Unicredit ha ribadito l'impegno della banca a “studiare un'uscita”. Un exit affrettato dalla Russia sarebbe stata “una reazione emotiva e anche immorale perchè sarebbe stato un regalo alle persone a cui stai cercando di opporti”, ha rimarcato il Ceo, ricordando le iniziative realizzate dall'istituto per limitare l'esposizione a Mosca e azzerare l'impatto di ogni scenario futuro sul capitale. “Stiamo cercando di contenere in modo ordinato quello che abbiamo in Russia ed eventualmente un'uscita, ma non deve essere un regalo”, ha concluso Orcel, sottolineando inoltre di doversi prendere cura dei 4mila dipendenti “che sono stati con noi per oltre 15 anni”.