Usa, occupazione sotto le attese: a settembre solo 194.000 nuovi posti

La disoccupazione è scesa dal 5,2% di luglio al 4,8%, contro le attese, per un calo complessivo del 5,1%

Economia
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Usa occupazione, forte delusione per il secondo mese di fila: era atteso un aumento di 500mila nuovi posti di lavoro 

Grande delusione per il secondo mese consecutivo: il rapporto sull'occupazione di settembre negli Stati Uniti mostra un risultato sotto le attese. Il mese scorso è stato registrato un aumento dell'occupazione statunitense, escluso il settore agricolo, molto al di sotto delle attese, come successo ad agosto, e un calo della disoccupazione, invece, superiore alle previsioni e al livello più basso dall'inizio della pandemia.

A settembre, sono stati guadagnati 194.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 500.000 posti; il dato di agosto è stato rivisto da +235.000 a +366.000, quello di luglio da 1.053.000 a 1.091.000, il miglior dato dell'anno. La disoccupazione è scesa dal 5,2% di luglio (invariata) al 4,8%, contro attese per un calo al 5,1%

Nel mese di agosto, l'occupazione nel settore privato è aumentata di 317.000 unità, quella nel settore federale è diminuita di 123.000 unità. I salari orari medi sono aumentati dello 0,62%, o 0,19 dollari, a 30,85 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 4,58%. La settimana media lavorativa è aumentata di 0,2 ore a 34,8 ore. La partecipazione della forza lavoro è stata pari al 61,6%, a 1,8 punti percentuali di distanza dai livelli del febbraio 2020, prima dell'inizio della pandemia di coronavirus. In media, nel 2021, sono stati creati 561.000 posti di lavoro al mese.

Dall'aprile 2020, guadagnati 17,4 milioni di posti di lavoro, ma restano da recuperarne 5 milioni, ovvero il 3,3%, rispetto al febbraio 2020. L'occupazione nel settore ospitalità e divertimenti, il più colpito dalla pandemia, è aumentata di 74.000 unità, ma il settore deve ancora recuperare 1,6 milioni di posti di lavoro, ovvero il 9,4%, rispetto al febbraio 2020. L'occupazione nel settore retail è aumentata di 56.000 unità, dopo due mesi poco mossi; il settore deve ancora recuperare 202.000 posti di lavoro dal febbraio 2020.

Nel settore trasporti e depositi, aggiunti 47.000 posti di lavoro, in linea con i due mesi precedenti. L'occupazione nell'industria informatica è aumentata di 32.000 unità, quella nella manifattura è cresciuta di 26.000, ma resta in calo di 353.000 dal febbraio 2020. Nelle costruzioni, +22.000 a settembre, -201.000 rispetto al pre-Covid. Nell'istruzione locale, l'occupazione è diminuita di 144.000 unità, in quella statale di 17.000 unità, nell'istruzione privata di 19.000.

Nel settore sanitario, -18.000 posti di lavoro, per un -524.000 dal febbraio 2020. Il tasso di disoccupazione è sceso di 0,4 punti dal 5,2% al 4,8% e il numero di disoccupati è diminuito di 710.000 a 7,7 milioni. I dati sono considerevolmente migliori rispetto alla recessione del 2020 provocata dalla pandemia, ma la disoccupazione resta ben al di sopra dei livelli precedenti, quando il tasso era al 3,5% e i disoccupati erano 5,7 milioni.

Il numero di persone che sono disoccupate da tempo (almeno 27 settimane) è diminuito di 496.000 unità a 2,7 milioni, ma resta più alto del febbraio 2020 di 1,6 milioni. A settembre, il 13,2% delle persone occupate ha lavorato da casa a causa della pandemia, una percentuale pressochè invariata rispetto al mese precedente.