Visco via da Bankitalia? La politica smentisce ma qualche ragione ci sarebbe

ESCLUSIVO/Il governatore di Bankitalia viene dato per “uscente” con un anno di anticipo per evitare spinte populistiche. Ma…

IGNAZIO VISCO GOVERNATORE BANCA D'ITALIA
Economia
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Visco in uscita da Bankitalia? I partiti negano

Un nuovo capitolo arricchisce quest’estate decisamente turbolenta: secondo Il Foglio, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco sarebbe pronto a dare le dimissioni con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato. A sostituirlo dovrebbe essere chiamato Fabio Panetta, attualmente membro del board della Bce. Il motivo andrebbe ricercato nella imminente campagna elettorale: poiché l’anno prossimo ci saranno le elezioni politiche e chi vincerà avrà anche l’onere di nominare il nuovo governatore di Palazzo Koch, ci sarebbero state pressioni per anticipare di un anno l’avvicendamento, in modo che a gestire la partita siano Sergio Mattarella e Mario Draghi. Verità o follia? 

Un fondo di verità potrebbe esserci, perché in effetti le tranche rimanenti di Pnrr ancora da incassare e la gestione delle varie emergenze, inflazione su tutte, hanno già fatto salire la fibrillazione intorno alla prossima tornata elettorale. Da qui a pensare che possa esserci un ribaltone ne passa. Esponenti di spicco delle diverse forze politiche, contattati da Affaritaliani, hanno smentito questa possibilità. Non sarebbe certo la prima volta che avvengono incredibili colpi di scena. Ma questo diniego bipartisan è significativo. La stessa Bankitalia ha dichiarato che le dimissioni di Visco "non sono all'ordine del giorno". E Mario Draghi da Madrid ha ribadito questo concetto. C'è da dire che nessuno, però, ha smentito seccamente, usando toni più sfumati. 

Non basta: secondo fonti accreditate raggiunge da Affaritaliani.it, questo attacco a Visco – che dicerto non ha gradito – potrebbe essere il primo di una lunga serie. Non tanto perché si voglia colpire l’inquilino di Palazzo Koch, ma perché è probabile che proprio questi temi entreranno nell’agone politico. Non si tratta di argomenti “mainstream” ma di straordinaria importanza per quanto riguarda la definizione del futuro del nostro Paese. Certo, visto il momento particolare in cui ci troviamo, affermazioni come questa possono ulteriormente destabilizzare. Ma è il naturale gioco delle parti.