Britney Spears "malata di demenza, costretta a lavorare sotto ricatto"

Nuove rivelazioni nel documentario che racconta i 13 anni di conservatorship della pop star Britney Spears, da cui il padre ha guadagnato milioni

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Britney vs Spears: la pop star "privata dei suoi diritti, considerata malata di demenza ma costretta a lavorare mentre il padre guadagnava dalla sua carriera". Le rivelazioni del documentario

Britney Spears ha passato gli ultimi 13 anni della sua vita in "stato di semi-schiavitù, dovendo dipendere dal padre in tutto perché considerata malata di demenza. Ma era costretta comunque a lavorare dietro il ricatto di non farle vedere i suoi figli".

Sono queste le tesi che emergono dal documentario Britney vs Spears, visibile su Netflix, che racconta la vita della pop star e la sua lotta per liberarsi dalla conservatorship del padre Jamie.

Nel 2007, Britney affronta un burrascoso divorzio dal marito nonché padre dei suoi due figli, che la porta a una sorta di esaurimento nervoso a seguito del quale il padre ne chiede la conservatorship. In pratica, Britney è stata considerata incapace di intendere e volere e per questo bisognosa di qualcuno che prendesse tutte le decisioni al posto suo: il padre, Jamie Spears, appunto. Dopo una lunga battaglia legale, questa tutela è finita a novembre 2021.

Cos'è la conservatorship a cui è stata sottoposta Britney Spears?

La pop star, in altre parole, per 13 anni non ha avuto potere decisionale sulla sua vita: "Non poteva disporre dei soldi che guadagnava, se aveva bisogno di 20 dollari per comprare un libro ai figli doveva chiederli a suo padre, che magari glieli dava anche settimane dopo", raccontano i testimoni e amici della cantante, intervistati nel documentario.

"Tutto questo è stato possibile per una diagnosi medica che la etichettava come malata di demenza. Ma com'è possibile che un malato di demenza riesca a lavorare così tanto, scrivere canzoni e incidere album per anni, fare tour mondiali e partecipare a programmi tv?": è questa la domanda provocatoria di alcuni esperti intervenuti nel documentario, secondo cui questa diagnosi è stata falsata, del tutto o in parte, per permettere al padre - "una persona autoritaria, non avresti voluto essergli vicino quando si arrabbiava" - di disporre del patrimonio della figlia.

Negli anni, infatti, Jamie Spears avrebbe guadagnato decine di milioni dalla carriera della figlia Britney, che avrebbe poi diviso con i collaboratori (o complici, come sono stati etichettati da alcuni amici della cantante).

Britney Spears "sotto ricatto"

Ma perché una pop star di fama internazionale avrebbe accettato tutto questo? "Britney ha sempre protestato e ha cercato aiuto anche da avvocati e tribunali che però non l'hanno ascoltata", spiega una amica della cantante.

"Se non fai questo tour dovrai pagare milioni di euro di penale. Se non fai come ti dico non ti farò vedere i tuoi figli per molto tempo": sono queste, secondo la cantante, alcune delle minacce a cui è stata sottoposta negli anni dal padre e dall'avvocato di lui, che l'hanno intimorita a tal punto da accettare per 13 anni qualsiasi vessazione pur di non perdere il legame con i due bambini.

Pochi giorni fa è arrivata la notizia che Britney è stata liberata, per decisione di un tribunale, dalla conservatorship del padre, anche se la battaglia legale non è ancora finita. La cantante non sta ancora bene del tutto mentalmente, come lei stessa ha ammesso. Forse però questa riacquistata libertà e il matrimonio con il nuovo fidanzato porteranno un po' di serenità nella sua vita.

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