Caso Epstein, nuovo duro colpo per Starmer: Mandelson rimosso dalla poltrona chiave di ambasciatore britannico negli Usa

Lord Peter Mandelson è stato rimosso dall'incarico di ambasciatore britannico negli Stati Uniti in seguito a nuove rivelazioni sui suoi legami passati con Jeffrey Epstein

di Emma Rossi
Esteri

Mandelson rimosso da ambasciatore britannico negli Usa per possibili legami con il caso Epstein 

Lord Peter Mandelson è stato rimosso dall'incarico di ambasciatore britannico negli Stati Uniti in seguito a nuove rivelazioni sui suoi legami passati con Jeffrey Epstein, il controverso finanziere americano morto in carcere dopo essere stato condannato per pedofilia.

La decisione, presa direttamente dal primo ministro Keir Starmer, rappresenta un duro colpo per il governo laburista, che fino a poche ore prima aveva difeso Mandelson in Parlamento. La conferma del siluramento è arrivata attraverso una nota ufficiale del Foreign Office, firmata dalla nuova ministra degli Esteri, Yvette Cooper. Cooper è attesa ora alla Camera dei Comuni per rispondere a un'ondata di interrogazioni e critiche da parte dell'opposizione.

La posizione di Mandelson, 71 anni, era diventata sempre più insostenibile dopo che la stampa britannica – in particolare il Daily Telegraph – aveva rivelato nuovi dettagli compromettenti. In particolare, sarebbe emersa un’email in cui Mandelson avrebbe incoraggiato Epstein a "resistere" alle accuse durante il suo primo processo in Florida nel 2008 per sfruttamento sessuale di minori. All’epoca, Epstein aveva patteggiato ottenendo una condanna considerata scandalosamente lieve.

Lord Mandelson, figura storica del New Labour e già ministro in diversi governi di Tony Blair, aveva cercato di difendersi con un nuovo mea culpa, esprimendo "enorme rammarico" per i rapporti intrattenuti in passato con Epstein. Già in passato aveva chiesto scusa, ma le nuove rivelazioni hanno aggravato ulteriormente la situazione.

Starmer, che solo ieri aveva ribadito la sua fiducia in Mandelson durante il Question Time parlamentare, ha dovuto fare marcia indietro davanti al crescente imbarazzo anche all'interno del suo stesso partito.

Le nuove email, secondo quanto riferito dal Foreign Office, mostrerebbero una relazione "più ampia e profonda" tra Mandelson ed Epstein di quanto noto al momento della sua nomina a Washington. In particolare, viene citato il messaggio in cui Mandelson avrebbe invitato Epstein a non collaborare con le autorità americane durante le indagini del 2008.

A complicare ulteriormente il quadro ci sono anche accuse relative a possibili scambi di favori e consulenze redditizie tra i due, proseguiti anche dopo che Epstein era già stato incriminato.

 

Tags: