Scandalo nella diplomazia Ue, rilasciati Mogherini e Sannino. Il "timing" durante le trattative per la pace in Ucraina e i sospetti di Bruxelles

Si vota sull’immunità per la vicenda del Qatargate

di Marco Santoni
Esteri

Scandalo nella diplomazia Ue, rilasciati Mogherini e Sannino

Dopo gli interrogatori condotti dalla polizia federale delle Fiandre occidentali, sono stati rilasciati nella notte Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti, coinvolti nel presunto scandalo sui fondi per i giovani diplomatici europei. È quanto rende noto la Procura Ue, alla guida delle indagini. Le accuse riguardano frode negli appalti e corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale ma i tre sono stati rilasciati perché "non ritenuti a rischio di fuga". 

Caso Mogherini, i sospetti di Bruxelles e l'inchiesta dai contorni non troppo chiari

Federica Mogherini è finita sotto inchiesta per un presunto illecito legato a un programma di formazione finanziato dall'Ue da 900 mila euro. Non si conoscono ancora nel dettaglio i motivi legati a questo fermo dell'ex Alta rappresentante per la politica estera europea e di altre due persone di spicco della diplomazia europea, ma la notizia fa rumore a Bruxelles e rimbalza inevitabilmente anche in Italia, vista la nazionalità dell'ex ministra del governo Renzi. Prima lo stupore e poi la cautela. Nei corridoi delle istituzioni europee, finite al centro di un nuovo scandalo, - riporta Il Corriere della Sera - c’è poca voglia di giudizi a caldo, specie dopo gli scarsi risultati delle ultime indagini condotte dalla procura belga: il Qatargate e l’Huaweigate. C’è soprattutto voglia di capire i contorni di un’inchiesta che colpisce al cuore la diplomazia europea — benché i protagonisti ora ricoprano altri incarichi — proprio nel pieno dei negoziati per la pace in Ucraina tra Stati Uniti e Russia.

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"Non commentiamo mentre c’è un’inchiesta giudiziaria in corso", ha detto la capoportavoce della Commissione europea Paola Pinho, durante il briefing quotidiano con la stampa. Ma nei corridoi c’è chi osserva il timing dello scandalo, proprio mentre il Belgio è sotto i riflettori perché si oppone al prestito all’Ucraina basato sugli asset russi congelati e il Seae spinge per il via libera: il discredito — è il ragionamento — non colpisce solo gli ex ma anche l’istituzione attuale. I filorussi d’Europa hanno reagito all’unisono. Per il portavoce del governo ungherese, Zoltán Kovács, è uno "scandalo choc". "Divertente come Bruxelles tenga lezioni a tutti sul "rispetto dello stato di diritto", mentre le sue istituzioni sembrano più una serie poliziesca che un’unione funzionante".

Non poteva mancare il commento di Maria Zakharova: Ogni giorno, - dice la portavoce del ministero degli Esteri russo - milioni di euro fluiscono attraverso canali corrotti verso Kiev, nell’Ue e da lì finiscono nelle tasche dei privati. Questo accade da anni e alla luce del sole. Qualsiasi problema internazionale è un'opportunità per Bruxelles di trarne profitto. Dalla pandemia di Covid all’Ucraina. Nel frattempo, preferiscono ignorare i propri problemi, tenendo costantemente d’occhio tutti gli altri". E oggi si vota sull’immunità nel caso Qatargate.

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