Cina, le nuove regole di Xi. Dietrofront sui figli: bisogna tornare a procreare. Scatta la tassa sui preservativi al 13%

L'età media avanza e ci vogliono più bambini. Addio controlli sulle nascite, anzi...

di Marco Santoni

Xi Jinping (Foto Lapresse)

Esteri

Cina, salta la regola dell'unico figlio. I tristi numeri sulle nascite fanno cambiare idea a Xi

L'Italia è in buona compagnia nella triste classifica dei paesi che fanno pochi figli. Tante altre nazioni sono in difficoltà e ogni governo adotta le sue soluzioni per fronteggiare il problema. Certo che l'ultimo di questi paesi che si è iscritto alla lista fino a qualche tempo fa aveva il problema opposto. Per la prima volta in oltre trent’anni, in Cina i preservativi non godranno più dell’esenzione dall’Iva. Una decisione che segna un netto cambio di rotta nelle politiche demografiche del Paese, storicamente improntate al controllo delle nascite, e che ora mirano invece a incentivarle.

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La nuova legge fiscale, approvata a fine dicembre 2024, rivede l’elenco dei beni e servizi esenti, mantenendo agevolazioni per settori come agricoltura, cure mediche e attività culturali. I prodotti contraccettivi, però, spariscono dalla lista. Dal 1° gennaio 2026, quando la norma entrerà in vigore, saranno soggetti a un’imposta del 13%. Un anno intero è stato previsto come periodo di transizione per permettere ad aziende e amministrazioni locali di adeguare i sistemi contabili. Il Dragone cambia idea sulle nascite, i numeri preoccupano. Nel 2024 sono nati meno di 10 milioni di bambini, numeri così bassi non si registravano dal 1949. Altro che regola dell'unico figlio, ora si passa al "moltiplicatevi".

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