Come funzionano gli smartphone in Corea del Nord: controllo totale tra sorveglianza, censura e internet di Stato

Ecco come funzionano gli smartphone in Corea del Nord

Controlli, sorveglianza costante e accesso a Internet limitato: in Corea del Nord usare lo smartphone può diventare una vera e propria "impresa". L'uso dei telefoni è infatti strettamente controllato dal regime per monitorare e limitare le comunicazioni e l'accesso alle informazioni. Un esempio emblematico è il dispositivo Arirang, un modello Android prodotto in Cina e distribuito nel paese. Questo smartphone è dotato di un sistema operativo autarchico che impone restrizioni severe sull'uso del dispositivo. 

Ogni cinque minuti, l'Arirang scatta automaticamente uno screenshot dell'attività dell'utente, archiviandolo in una cartella nascosta accessibile solo alle autorità. Questa funzione è progettata per creare un senso di sorveglianza continua, scoraggiando comportamenti considerati sovversivi. Inoltre, il dispositivo sostituisce automaticamente termini legati alla Corea del Sud con espressioni approvate dal regime; ad esempio, "South Korea" diventa "puppet state" e "oppa" (termine affettuoso usato in Corea del Sud) viene sostituito con "comrade", accompagnato da un avviso che ne limita l'uso.

L'accesso a internet è severamente limitato. La maggior parte dei cittadini può connettersi solo a Kwangmyong, un'intranet nazionale che offre contenuti filtrati e approvati dallo stato. L'accesso a internet globale è riservato a una ristretta élite, tra cui funzionari governativi e ricercatori.

Alcuni cittadini cercano di aggirare queste restrizioni effettuando il "jailbreak" dei loro dispositivi, rimuovendo le limitazioni imposte dal governo. Questo processo consente loro di installare applicazioni non autorizzate e accedere a contenuti stranieri. Tuttavia, tali azioni sono rischiose e possono portare a severe punizioni se scoperte.