Rapiti, uccisi e fatti a pezzi nel deserto: chi era il truffatore russo delle criptovalute Roman Novak e la moglie Anna
I resti smembrati sono stati scoperti nel deserto vicino a Hatta, al confine con l’Oman, dopo che la coppia era sparita durante un incontro con presunti investitori
La tragica storia del truffatore Roman Novak e di sua moglie Anna, torturati e fatti a pezzi
Un rifugio per i ricchi imprenditori, ma anche per i truffatori e i criminali internazionali. Questa è Dubai, città dei grattacieli e del lusso sfrenato la cui facciata, spesso, nasconde spesso storie ben più oscure. Tra queste c’è quella di Roman Novak e della moglie Anna. I due sono stati rapiti, uccisi e fatti a pezzi da una gang che voleva impossessarsi della presunta fortuna in criptovalute del truffatore russo.
Ma andiamo con ordine. I fatti risalgono al 2 ottobre 2025 quando i due, lasciata la loro villa di Dubai accompagnati dal loro autista, si dirigono negli Emirati Arabi per un incontro con presunti investitori. Da quel momento in poi, della coppia si perdono le tracce. I familiari lanciano l’allarme, scattano le ricerche che portano al ritrovamento dei loro resti nel deserto vicino a Hatta, al confine con l’Oman. Ad ucciderli sarebbero stati - secondo gli inquirenti russi - tre uomini: Konstantin Shakht, ex agente di polizia, Yury Sharypov e Vladimir Dalekin, ritenuti i principali organizzatori del rapimento.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la coppia sarebbe stata attirata all'incontro con l'inganno, con l’intento di ottenere l’accesso a presunti portafogli di criptovalute legati a fondi sottratti a investitori. Non riuscendo a ottenere l'accesso, i sequestratori avrebbero deciso di ucciderli e di seppellirne i resti nella sabbia. Gli investigatori sono stati in grado di ricostruire gli spostamenti della coppia grazie alla geolocalizzazione dei telefoni cellulari, usati dai rapitori per tentare di depistare le indagini, tracciando percorsi immaginari da Hatta fino al confine con l’Oman. Fondamentali, per la ricostruzione dei fatti, anche le dichiarazioni dell’autista della coppia, che ha sostenuto di averli accompagnati fino a un parcheggio vicino a un lago artificiale, da dove poi avrebbero cambiato veicolo.
Chi era Roman Novak
Roman Novak, truffatore d'eccellenza, aveva scelto Dubai come base operativa per attirare investitori in Asia e Medio Oriente. I suoi affari, però, erano una truffa. Già nel 2020 era stato condannato da un tribunale di San Pietroburgo a scontare sei anni di carcere, con l'accusa di appropriazione indebita di 4 milioni di dollari. Novak, volto noto nel panorama delle criptovalute russo, aveva più volte rivendicato legami con Pavel Durov, fondatore di Telegram, e aveva fondato una sua piattaforma, Fintopio, sulla quale si occupava di trasferimenti rapidi di criptovalute e stringeva con importanti aziende tecnologiche, attirando investitori soprattutto da Russia, Cina e Medio Oriente.
Sui social, il suo mondo di richezza poco dorata veniva ostentato e millantato, e a nulla erano valse le indagini sul suo conto. Addirittura, secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, il suo patrimonio era stimato in circa 500 milioni di dollari, ovviamente nascosto.
Chi era Anna, la moglie di Roman Novak
Quanto a lei, anche Anna condivideva la vita lussuosa del marito, accompagnandolo agli eventi o nei viaggi, anche se non risultano collegamenti diretti con le attività truffaldine. Nelle foto condivise sul profilo Instagram, i due si mostrano felici, sorridenti e complici. Sta di fatto che la sua vita è finita così, senza alcuna possibilità di scampo.