Delitto Resinovich, sequestrata la GoPro del marito: “Video cancellati”, la cugina in lacrime

Trieste, caso Liliana Resinovich: sequestrata la GoPro del marito Visintin. Nel mirino i video cancellati. La cugina: “Non è una vittoria, Liliana non torna”

Esteri

Nuovo capitolo nel delitto di Liliana Resinovich. La Squadra Mobile di Trieste ha sequestrato la GoPro di Sebastiano Visintin, marito della donna e unico indagato per la morte della 63enne scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita settimane dopo. Il provvedimento, disposto dalla pm Ilaria Iozzi, è stato eseguito il 3 ottobre: al centro degli accertamenti c’è la scheda di memoria della action cam, che – secondo gli atti – conteneva riprese effettuate il giorno della scomparsa e poi cancellate. La formattazione risalirebbe al 13 giugno 2023, la stessa data in cui il gip Luigi Dainotti respinse la richiesta di archiviazione, ordinando nuove indagini.

In tv, ad A ignoto X di Pino Rinaldi, la cugina Silvia Radin è scoppiata in lacrime: «Le ricerche ci hanno dato ragione, ma non è una vittoria: Liliana non torna. È stata massacrata, soffocata e imbustata. Conoscevamo Liliana». La famiglia attende risposte dai nuovi accertamenti tecnici, che dovranno stabilire se i file siano recuperabili e cosa documentassero. L’inchiesta punta a ricostruire le ultime ore di Resinovich, tra tempi, spostamenti e alibi. Per gli inquirenti, ogni frammento digitale – log, metadati, sincronizzazioni – potrebbe rivelarsi decisivo per colmare i vuoti del caso.

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