Dentro l'inferno di Gaza City, l'Onu: "Donne costrette a partorire per strada". Smotrich choc: "La Striscia è una miniera d'oro immobiliare"

Le associazioni umanitarie: "I bambini sono affamati e terrorizzati"

di Marco Santoni
Esteri

Gaza City, i racconti drammatici: tra bimbi che nascono in strada e fughe quasi impossibili

L’esercito israeliano ha nuovamente ordinato alle persone di lasciare Gaza City entro quarantotto ore e di spostarsi verso sud lungo un corridoio temporaneo sulla strada Salah ad Din, che attraversa il centro della Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro con i media internazionali. "Migliaia di persone - ha aggiunto - continuano a fuggire, in mezzo alle ostilità. Le strade, come potete ben immaginare e come avete visto, sono congestionate, la gente ha fame e i bambini sono traumatizzati”.

Leggi anche: La Commissione Ue manda un segnale: sospeso il sostegno bilaterale a Israele. Kallas: "Sanzioni contro i ministri estremisti e Hamas"

Tra lunedì e ieri, quasi 40 mila persone si sono spostate verso sud. Dalla metà di agosto sono stati registrati circa 200 mila spostamenti, con donne, bambini e anziani che hanno camminato per ore. Israele colpisce con raid su Gaza City con una cadenza di 4 raid ogni ora, anche fuggire è complicato. Sono stati oltre cento i morti accertati nella sola giornata di ieri.

Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha dichiarato che l’offensiva israeliana a Gaza "sta costringendo le donne a partorire per strada, senza ospedali, senza medici e senza acqua pulita”. Lo ha detto il portavoce del’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media. Secondo il Fondo per la popolazione, 23 mila donne non ricevono alcuna assistenza e che ogni settimana circa quindici bambini nascono senza alcun aiuto medico. Dalla fine del cessate il fuoco, a marzo, ottanta punti medici e centri di assistenza sanitaria primaria che fornivano servizi ambulatoriali alle donne sono stati colpiti, e 65 di questi sono fuori servizio.

Le parole choc di Smotrich 

Eclatanti le parole del ministro nazionalista delle Finanze, colono e messianico, Bezalel Smotrich. Il quale ha confermato pubblicamente per la prima volta che il progetto per la ricostruzione della Striscia è oggetto di discussioni con gli Usa, spiegando: "Ho iniziato una trattativa con gli americani, lo dico senza scherzare, perché abbiamo pagato moltissimo denaro per questa guerra. Dobbiamo dividerci come facciamo le percentuali sulla terra".

Intervenendo a un vertice sulla rigenerazione urbana, ha descritto la Gaza del dopoguerra come un Eldorado, una miniera d'oro per gli investimenti. Al rutilante destino architettonico della Striscia, il Washington Post aveva dedicato un ampio report alla fine del mese scorso. Riferendo di un piano per la ricostruzione che circola tra le scrivanie dell'amministrazione Usa, fondato sulle intenzioni di Donald Trump di ottenere il controllo dell'enclave per trasformarla "in una zona fiduciaria amministrata dagli Stati Uniti per almeno dieci anni".

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ESTERI

Tags:
gaza cityguerramorti