Eugene Debs e Fiorello La Guardia, chi sono i due volti del progressismo che ispirano la politica inclusiva di Zohran Mamdani
Dal socialista visionario all’amministratore pragmatico: così Eugene Debs e Fiorello La Guardia incarnano le radici etiche e civiche del nuovo sindaco di New York
Zohran Mamdani, sindaco di New York (Foto Lapresse)
Zohran Mamdami nuovo sindaco di New York, chi ha ispirato il progressismo inclusivo del primo cittadino
Nel suo discorso della vittoria, Zohran Mamdani ha citato due figure apparentemente lontane: Eugene Debs, il leader socialista nato a Terre Haute (Indiana) nel 1855, e Fiorello La Guardia, sindaco di New York dal 1934 al 1945. Due uomini diversi per temperamento e percorso, ma uniti da un filo comune che attraversa oltre un secolo di storia americana: la giustizia sociale.
Eugene Debs, agitatore socialista e fondatore dell’American Railway Union, non ricoprì mai cariche amministrative, ma il suo pensiero anticipò molti temi del progressismo moderno. Fu tra i primi a sostenere che il lavoro dovesse essere al centro della democrazia, denunciando la disuguaglianza e la concentrazione della ricchezza. Nel 1908 scriveva: “Non c’è libertà possibile in un sistema che riduce milioni di uomini alla povertà.”
Per Debs, il cambiamento doveva passare attraverso il voto e la solidarietà di classe: sindacati forti, proprietà collettiva dei mezzi di produzione e uno Stato sociale capace di restituire dignità ai lavoratori. Fiorello La Guardia, figlio di immigrati italiani, repubblicano progressista e sostenitore del New Deal di Roosevelt, non voleva cambiare il sistema economico, ma renderlo più giusto ed efficiente. Il suo pragmatismo lo rese una sorta di “socialista municipale” ante litteram. Durante i suoi tre mandati alla guida di New York, in piena Grande Depressione e Seconda guerra mondiale, restituì servizi e dignità alla classe lavoratrice.
Con la fondazione della New York City Housing Authority nel 1934, affrontò il dramma degli slum e del sovraffollamento urbano, trasformando il diritto alla casa in una responsabilità pubblica. Dove Debs aveva immaginato un mondo libero dallo sfruttamento, La Guardia ne costruiva le fondamenta: scuole, ponti, parchi, biblioteche, case popolari. Soprannominato “Little Flower”, La Guardia condivideva con Debs la stessa etica del lavoro e del servizio. Nei suoi discorsi insisteva sul rispetto per i dipendenti pubblici, salari equi e lotta al nepotismo. Diceva spesso: “Non esiste un modo repubblicano o democratico di spazzare le strade.”
Le battaglie di Debs, dal grande sciopero dei ferrovieri di Pullman del 1894 alla sua detenzione per l’opposizione alla Prima guerra mondiale, rivelarono un’America ostile ai lavoratori organizzati. Quarant’anni dopo, La Guardia diede forma a quelle stesse idee, facendo del lavoro pubblico uno strumento di stabilità e progresso. In un certo senso, La Guardia fu il riformatore che Debs non poté essere: tradusse la protesta in azione amministrativa, senza tradirne lo spirito. Debs rappresentò la coscienza del socialismo americano, La Guardia la mano operativa della città.
Due percorsi diversi, una stessa visione: un’America più equa, dove l’utopia e la riforma, la visione e la prassi, la solidarietà di classe e quella civica si incontrano. Come direbbe Debs: “Finché c’è una classe inferiore, io sono parte di essa.” E La Guardia avrebbe risposto: “Finché c’è una strada sporca, tocca a noi pulirla.” Insieme, incarnano le due anime del progressismo americano, la voce e la mano, il sogno e la costruzione, oggi tornate a ispirare la visione politica di Zohran Mamdani.