Flotilla, la missione continua: "40 italiani ancora a bordo. Bene la disponibilità di Tajani all'incontro"
Le parole del vicepremier e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, a margine della festa di FI a Telese Terme
Mo: Sumud Flotilla, "40 italiani ancora a bordo, nonostante i sabotaggi la missione continua"
"La missione continua. L'attenzione deve essere rivolta a Gaza, dove solo all'alba di oggi sono state uccise altre 44 persone. La delegazione italiana della Global Sumud Flotilla comunica che la missione va avanti. Smentiamo quanto è stato riportato nelle ultime ore da alcuni media italiani, secondo i quali la componente italiana ha deciso di scendere dalle barche". Lo fanno sapere gli attivisti italiani della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che sta portando aiuti umanitari ai civili palestinesi.
"La delegazione italiana presente a bordo è composta da circa 50 persone, di cui circa 40 sono rimaste a bordo e le rimanenti hanno legittimamente deciso di tornare in Italia per proseguire l'attività insieme all'equipaggio di terra. Tra di loro la portavoce Maria Elena Delia, come è stato già comunicato", proseguono gli attivisti spiegando che si tratta di una "missione complessa. Le imbarcazioni sono state più volte attaccate da droni militari, il governo israeliano minaccia attacchi da settimane, il livello di stress a cui sono sottoposte le persone a bordo è rilevante. A questo si aggiunge che ieri la Farnesina ha inviato un comunicato ai familiari dei partecipanti italiani alla missione, affermando che alcuna protezione verrà garantita in caso di attacco di Israele: un atto di sabotaggio gravissimo".
Per questi motivi, gli attivisti dichiarano "legittimo considerare il fatto di fermarsi sulla terraferma. All'interno dei processi democratici dal basso deve essere centrale l'intelligenza emotiva collettiva, che permette di riconoscere, comprendere e gestire le divergenze trasformandole in energia positiva. Il sostegno a chi decide di tornare è forte tanto quanto il rinnovamento delle energie per sostenere chi rimane.
Così com'è altrettanto legittima la riflessione personale e il confronto collettivo, per poi decidere insieme di andare avanti. Questo è quello che è accaduto alla maggior parte delle persone della delegazione italiana, ancora in missione a bordo". Gli attivisti concludono, ribadendo che ridurre "la Global Sumud Flotilla al solo scopo (seppur importantissimo) della consegna degli aiuti umanitari è strumentale al boicottaggio della missione, e quindi all'ennesimo sostegno alle illegalità di Israele.
Fin all'inizio l'attenzione massima della Global Sumud Flotilla è stata rivolta al blocco navale - illegale dal 2007 - di Israele a largo di Gaza, sull'assedio alla popolazione palestinese, sull'occupazione coloniale, sul genocidio che ogni giorno, anche mentre scriviamo, genera sofferenza, fame, distruzione e morte per due milioni di persone. Solo all'alba di oggi almeno 44 persone sono state uccise nella Striscia, di cui 25 a Gaza City e tre mentre erano in attesa di aiuti umanitari. La delegazione italiana continua la navigazione insieme al resto della flotta internazionale verso est. All eyes on Gaza".
Flotilla, Tajani: "Disponibile a un confronto con il portavoce"
Ci sarà confronto tra ministro degli Esteri e il portavoce della Flotilla? "Se lo chiederà. Io sono disposto ad ascoltare tutti e parlare con tutti". A dirlo, il vicepremier e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, a margine della festa di FI a Telese Terme.
"Il mio telefono è sempre aperto, quindi sono pronto ad ascoltare chi vuole parlare con me, come abbiamo sempre fatto con tutti i cittadini", aggiunge. Tajani ribadice che "lavoriamo perché nessun italiano possa rischiare". "L'appello del presidente della Repubblica mi pare assolutamente postitivo e raccoglie già qualche effetto - rileva - bene le forze di opposiione che hanno risposto 'sì' al suo appello. Importante che possano esser consegnati tutti i beni che la flotilla porta alla popolazione Palstinese".
"L'unità di crisi della Farnesina segue minuto per minuto le mosse della flotilla - sottolinea Tajani - tutti i cittadini italiani che sono imbarcati sono assistiti. Qualuque cosa accada ci sarà assistenza consolare come accaduto in passato e se ci fosse una emergenza umanitaria anche la Marina militare è pronta a fare la sua parte. Daremo assistenza a coloro che ne faranno richiesta, siamo lì per la pace e perchè non ci sia un deterioramento della situazione".
Flotilla, la portavoce dopo l’appello di Mattarella: "Aperti a trattative concrete"
La portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, ha confermato che il gruppo è “aperto a trattative concrete” dopo l’appello del presidente Sergio Mattarella, che aveva invitato gli attivisti ad accogliere la mediazione offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme per consegnare gli aiuti a Gaza.
Delia ha spiegato che “non c'è una chiusura cieca” e che il direttivo le ha chiesto di recarsi a Roma per dialogare direttamente con le istituzioni. “Siamo dispostissimi a trovare un corridoio umanitario permanente, ma questo non può sostituire la libertà di navigare in acque internazionali”, ha aggiunto.
La portavoce ha sottolineato che la Flotilla non cerca uno scontro, ma vuole garanzie concrete: “Chiediamo ai governi di assicurare che, se Israele attacca le nostre barche in acque internazionali, siano previste sanzioni. Si possono valutare embargo sulle armi o la sospensione di accordi commerciali”. Delia ha proposto inoltre che Israele apra un corridoio navale mensile per le navi ONU, non per quelle della Flotilla, per il trasporto degli aiuti. “Ci sono molte possibilità, ma non basta chiederci di non andare a Gaza”, ha concluso.