Flotilla, scintille tra Gelmini e de Magistris. “Gli errori sono di Netanyahu, non degli israeliani”. VIDEO

Tensione in diretta a Coffee Break: de Magistris parla di “Stato terrorista” e “genocidio”, Gelmini replica su Hamas e difende la linea Tajani

Esteri

Alta tensione a Coffee Break (La7) sulla Global Sumud Flotilla e la guerra a Gaza. Luigi de Magistris ringrazia gli attivisti definendo Israele “Stato terrorista” e denuncia “crimini di guerra” e “genocidio”, citando le vittime civili e sostenendo che il governo italiano sia stato “complice” fino alle ultime ore.

Mariastella Gelmini (Noi Moderati) respinge le accuse: “Parole pericolose. Non si possono scaricare le responsabilità del terrorismo di Hamas sul popolo israeliano”. Per la senatrice, gli “errori” sono del governo Netanyahu, non di Israele, e la linea del ministro Tajani resta il riferimento.

Lo scontro si accende quando de Magistris incalza: “Con 100mila morti civili e 30mila bambini uccisi non sono ‘errori’: sono crimini”. Gelmini replica chiedendo conto di Hamas e ricordando le visite “a Gaza, Sderot e nei kibbutz colpiti il 7 ottobre”.

Il confronto riflette la frattura politica italiana: tra chi vede nella Flotilla un’azione umanitaria e politica contro l’assedio e chi la giudica iniziativa rischiosa, che sottovaluta la minaccia terrorista. Sullo sfondo, la disputa su diritto internazionale, blocco navale e ruolo del governo italiano.

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