Francia, tensione alle stelle. Droni su una base con missili nucleari, l'artiglieria apre il fuoco

Non è stato reso noto se i droni siano stati neutralizzati o se abbiano lasciato l’area autonomamente

di Filippo Santi
Esteri

Francia, tensione alle stelle. Droni su una base con missili nucleari, l'artiglieria apre il fuoco

Nel tardo pomeriggio di ieri, protraendosi poi per tutta la serata, cinque droni non identificati hanno sorvolato la base sottomarina francese dell'Ile Longue, un sito estremamente sensibile situato nella rada di Brest, all’estremità occidentale della Francia.

Si tratta di un complesso militare di primaria importanza strategica, perché proprio qui sono dislocati e sottoposti a manutenzione i sottomarini nucleari lanciamissili che costituiscono il cuore della dissuasione nucleare francese, uno dei pilastri della sicurezza nazionale. La notizia è stata confermata dalla gendarmeria locale, che ha parlato di un episodio monitorato con la massima attenzione.

A seguito dell’individuazione dei droni, rilevati attraverso diversi sistemi tecnici di sorveglianza attivi nella zona, il battaglione di artiglieria marittima responsabile della protezione del sito ha reagito eseguendo diversi tiri antidrone, una procedura prevista in casi di potenziale intrusione nello spazio aereo proibito.

Non è stato reso noto se i droni siano stati neutralizzati o se abbiano lasciato l’area autonomamente, ma la risposta delle forze militari testimonia la serietà con cui viene affrontata qualunque anomalia nelle vicinanze di un’infrastruttura così critica. La base dell'Ile Longue gode di un sistema di sicurezza particolarmente articolato: sul territorio operano stabilmente 120 gendarmi della marina, che agiscono in coordinamento con un intero battaglione di fucilieri, creando una rete di vigilanza continua, sia via terra sia tramite mezzi di controllo elettronici.

All’interno del perimetro sono presenti quattro sottomarini nucleari, ciascuno sottoposto a un ciclo di manutenzione rigoroso; almeno uno di essi si trova costantemente in missione in mare aperto, seguendo la dottrina della dissuasione che impone una capacità operativa permanente. Secondo quanto riferito dalle autorità, il numero dei droni avvistati nella serata di ieri è risultato essere cinque in totale, tutti confermati tramite sistemi tecnici di rilevamento.

Episodi di questo tipo, sebbene considerati sempre con grande serietà, non sono purtroppo rari: la stessa gendarmeria ha ricordato che nella notte tra il 17 e il 18 novembre era stato segnalato un ulteriore sorvolo sospetto, questa volta sopra la penisola di Crozon, territorio che comprende proprio l’Île Longue, a dimostrazione di come la pressione e l’attenzione su questa zona siano costanti.

L’episodio, pur non precisando l’origine o le intenzioni dei droni, si inserisce quindi in una serie di movimentazioni aeree anomale che alimentano interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture strategiche francesi e sulle tecnologie utilizzate per tentare di eludere i sistemi di sorveglianza militare. Le autorità continuano a monitorare la situazione e non escludono ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

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