Il dramma di Gaza: "Piangiamo di fame". Caos alla consegna degli aiuti. La folla affamata assalta le scorte, spari in aria
Dentro la Striscia: riso venduto a peso d'oro e strade totalmente sparite
Gaza
Media Gaza: folla assalta il sito di aiuti a Rafah
Secondo i media di Gaza, vicini a Hamas, una folla di persone ha fatto irruzione nel complesso di aiuti umanitari nella zona di Rafah e gli operatori americani sarebbero fuggiti. Il sito sarebbe stato distrutto e la recinzione spostata, mentre un elicottero da combattimento israeliano avrebbe aperto il fuoco in aria per disperdere la folla. La notizia non viene confermata da altre fonti nella Striscia né finora l'Idf ha fatto dichiarazioni. Un filmato postato online sembra mostrare migliaia di palestinesi che invadono il sito di distribuzione a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, poco fa.
Gaza, i prezzi del cibo: un chilo di riso a 50 dollari e un vasetto di Nutella...
La guerra a Gaza continua senza sosta, nonostante i tentativi internazionali per un cessate il fuoco. La tregua è sempre più lontana, fallito anche l'ultimo negoziato tra Hamas e gli Usa, il cosiddetto piano Witkoff. I massacri che sta compiendo l'esercito di Netanyahu adesso vengono condannati anche dai principali leader mondiali e il premier israeliano è sempre più isolato. L'ultimo bombardamento ordinato dall'Idf ha provocato almeno 45 morti, a essere presa di mira è stata una scuola, trasformata in rifugio. I racconti che arrivano da Gaza sono drammatici. Angelo Rusconi è capoprogetto alla Gaza Clinic di Medici senza frontiere, a Gaza City, e conosce a fondo il concetto del navigare a vista. I militari avanzano, l’offensiva è massiccia e di aiuti umanitari non se ne vedono.
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"Oggi (ieri, ndr) - racconta Rusconi a Il Corriere della Sera - cercavo di fare la spesa al mercato ma ho dovuto tagliare la metà. Quanto costa un chilo di riso? Cinquanta dollari, ho visto un vasetto di Nutella a 150 dollari, il gasolio è a 25 dollari al litro e il cibo essenziale come carne e verdura non si trova. Qui nessuno pensa a domani, il problema è cosa mettere nel piatto stasera. È arrivato il momento di interrompere i bombardamenti e riaprire i canali per il cibo e le medicine. Non c’è più tempo".
Martina Marchiò, 33 anni, un’altra operatrice di Medici senza frontiere; infermiera ma lì con il ruolo di coordinatrice medica. "La tensione - spiega Marchiò a Il Corriere - è alle stelle, la gente è disperata, chiede da mangiare. Arrivano sempre più bambini e donne in gravidanza o allattamento malnutriti. Vedere persone che piangono per la fame, adulti o bambini che siano, sentirli mentre dicono che non mangiano da quattro-cinque giorni, è insopportabile, devastante. È entrato un centinaio di camion? È niente. Una goccia nell’oceano, ne servirebbero 600 al giorno. Stiamo razionando i medicinali".
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