Gaza, la stretta di mano Witkoff-capo di Hamas decisiva. Stava per saltare tutto
Il faccia a faccia di 45 minuti che doveva restare segreto
Steve Witkoff
Tregua a Gaza raggiunta ma stava per saltare (ancora una volta) tutto. La mossa decisiva
La prima fase della tregua a Gaza è stata raggiunta, tutti i 20 ostaggi ancora vivi sono stati liberati in cambio di circa 2000 prigionieri palestinesi. Un grande successo per Donald Trump, che ha potuto gridare al mondo di essere stato il principale artefice di tutto questo. Ma l'accordo in realtà è stato molto vicino a saltare (per l'ennesima volta), è servito un faccia a faccia di 45 minuti per convincere definitivamente Hamas. Il vertice, che doveva restare segreto, si è svolto nella tarda serata di domenica scorsa tra gli inviati di Trump — Steve Witkoff e Jared Kushner — e la delegazione di quattro leader dei miliziani capeggiata da Khalil al-Hayya, lo stesso uomo - riporta Il Corriere della Sera - che Israele aveva tentato di assassinare in Qatar tre settimane fa. È così che è stato possibile in sole 20 ore chiudere la "prima fase" del negoziato.
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Questo importante dettaglio, che non era stato rivelato ai giornalisti la scorsa settimana nella ricostruzione di quella giornata, è stato comunicato ieri da tre fonti al sito Axios. Quello che non era noto è che Witkoff e Kushner avevano ottenuto da Trump anche il via libera a un faccia a faccia con il gruppo, designato come terroristico negli Stati Uniti. È la seconda volta che inviati di Trump vedono di persona i leader di Hamas. A marzo - prosegue Il Corriere - l’inviato per gli ostaggi Usa Adam Boehler aveva avuto un incontro senza precedenti con loro a Doha per tentare di liberare Edan Alexander e recuperare i cadaveri di altri americani, ma l’accordo era saltato in parte per la rabbia del governo israeliano che era inizialmente all’oscuro, anche se Boehler si era coordinato con Witkoff. Sono stati i mediatori del Qatar a dire a Witkoff: "Se vi stringete la mano ci sarà l’accordo", e così è stato.