Gaza, Vance lascia Israele e promette: "La Cisgiordania non verrà annessa". Trump: "Netanyahu l'ho fermato io, avrebbe continuato"
L'avvertimento
Marco Rubio e Benjamin Netanyahu
Trump, 'Netanyahu l'ho fermato io, avrebbe continuato'
"BIbi, non puoi combattere il mondo. Puoi combattere battaglie individuali, ma il mondo è contro di te. E Israele è un posto molto piccolo rispetto al mondo." Così Donald Trump si è rivolto al premier israeliano per convincerlo a fermare la guerra a Gaza, secondo quanto raccontato dal presidente in un'intervista al Time pubblicata oggi ma registrata il 15 ottobre. "Avrebbe continuato. Sarebbe andato avanti per anni", ha ggiunto. "Quando ha commesso quell'errore tattico, quello in Qatar, è stato terribile ma in realtà, e l'ho detto all'emiro, questa è stata una delle cose che ci ha uniti tutti", ha detto ancora Trump
Vance, per Trump Cisgiordania non sarà annessa da Israele
"La politica di Trump è che la Cisgiordania non sarà annessa da Israele". Lo afferma il vicepresidente degli Usa J.D. Vance in Israele, come riporta Haaretz. Vance ha affermato di essere rimasto sconcertato dal voto della Knesset di ieri per l'annessione della Cisgiordania, definendolo "strano e sciocco". Il vicepresidente Usa ha dichiarato ai giornalisti a Tel Aviv di "sentirsi piuttosto bene" riguardo al cessate il fuoco a Gaza dopo i colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Gaza, Rubio blocca Netanyahu: "Niente annessione della Cisgiordania"
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha avvertito mercoledì che Israele stava mettendo in discussione la tenuta di un accordo di pace sostenuto dal presidente Donald Trump, dopo che il parlamento ha compiuto un passo verso l'annessione della Cisgiordania. "Penso che il presidente abbia fatto in modo che non sia qualcosa che possiamo sostenere in questo momento", ha detto Rubio ai giornalisti mentre partiva per Israele, affermando che l'annessione sarebbe una "minaccia" per l'accordo di pace e "controproducente". "Sono una democrazia, avranno i loro voti e la gente prenderà queste posizioni", ha aggiunto Rubio riferendosi a Israele, "ma in questo momento, è qualcosa che pensiamo possa essere controproducente".
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Alla domanda sull'aumento della violenza da parte dei coloni israeliani estremisti contro i palestinesi in Cisgiordania, Rubio ha risposto: "Siamo preoccupati per qualsiasi cosa minacci di destabilizzare ciò su cui abbiamo lavorato". Ma Rubio, l'ultimo visitatore statunitense di alto rango in Israele dopo il vicepresidente J.D. Vance, ha espresso un generale ottimismo per il mantenimento dell'accordo di pace: "Ogni giorno ci saranno minacce, ma in realtà penso che siamo in anticipo sui tempi per quanto riguarda la sua conclusione e il fatto che siamo riusciti a superare questo fine settimana è un buon segno".
Gli Stati Uniti sono il principale sostenitore militare e diplomatico di Israele e fino a poco tempo fa Rubio si era astenuto dal criticare le iniziative di annessione promosse dagli alleati di estrema destra del primo ministro Benjamin Netanyahu. Ma alcuni stati arabi e islamici, che gli Stati Uniti stanno corteggiando per fornire truppe e denaro a una forza di stabilizzazione a Gaza, hanno avvertito che l'annessione della Cisgiordania, guidata dai rivali moderati di Hamas nell'Autorità nazionale palestinese, rappresenta una linea rossa.