Occupazione di Gaza, l'esercito israeliano: "Disposti ad attuare qualsiasi cosa decida il governo"

Durante una nuova riunione del gabinetto che si terrà giovedì sarà presa una decisione sulla continuazione della campagna a Gaza

di Redazione Esteri

Polio in Gaza

Esteri

Netanyahu propenso all'occupazione totale di Gaza

Dopo una riunione ristretta sulla sicurezza per discutere i piani militari a Gaza, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è fortemente propenso a occupare la Striscia, secondo quanto riferito da una fonte anonima a conoscenza dei dettagli all'emittente pubblica Kan. Altre testate giornalistiche in lingua ebraica, tra cui Ynet e i24 News, riportano notizie simili, tutte citando fonti anonime.

All'incontro di oggi hanno partecipato il Capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, e il ministro della Difesa Israel Katz, insieme al ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer. Le Idf attualmente controllano circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, l'esercito dovrebbe occupare anche il territorio rimanente, portando l'intera enclave palestinese sotto il controllo israeliano. Una fonte ha riferito a Kan che il governo è consapevole che la campagna militare per ottenere il pieno controllo di Gaza probabilmente metterà in pericolo gli ostaggi rimasti nella Striscia, di cui si ritiene che 20 siano ancora vivi.

L'emittente afferma che le Idf e l'establishment della Difesa rimangono contrari al piano, in parte perché mette gli ostaggi a rischio di essere giustiziati dai loro rapitori qualora le truppe si avvicinassero al luogo in cui sono trattenuti. L'ufficio del primo ministro, in una breve nota dopo la riunione ristretta di oggi, ha fatto sapere che "le Idf sono pronte ad attuare qualsiasi decisione presa dal gabinetto di sicurezza", che presto dovrebbe riunirsi per decidere i piani.

Medio Oriente, l'ufficio di Netanyahu: "L'IDF eseguirà le decisioni del governo"

L'esercito israeliano è pronto a eseguire le decisioni che saranno prese dal governo sull'occupazione di Gaza. Lo fa sapere una fonte dell'ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu, al termine di un colloquio durato tre ore tra lo stesso Netanyahu e il capo di Stato maggiore delle IDF, Eyal Zamir. Secondo quanto riporta l'emittente israeliana Channel 12, al termine dell'incontro tra i vertici politici e il Capo di Stato Maggiore, l'ufficio del primo ministro ha annunciato che le IDF sono pronte a implementare qualsiasi decisione sarà presa dal Gabinetto.

Durante una nuova riunione del gabinetto che si terrà giovedì sarà presa una decisione sulla continuazione della campagna a Gaza. Secondo l'ufficio di Netanyahu dunque, sarebbero state vinte le resistenze dei vertici dell'esercito sulla continuazione dell'operazione a Gaza e le IDF opereranno anche nelle zone della Striscia dove non avevano operato fino a oggi per timore di danneggiare gli ostaggi. 

Israele, cresce la tensione sul piano di occupazione totale di Gaza proposto da Netanyahu

Il governo israeliano ha rinviato una riunione cruciale del gabinetto di sicurezza, prevista per oggi, a causa delle crescenti tensioni interne sul piano del primo ministro Benjamin Netanyahu per una "piena occupazione" della Striscia di Gaza. 

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’idea di un controllo totale del territorio ha sollevato forti perplessità tra i membri dell’esecutivo e dell’esercito. Alti ufficiali israeliani, compresi ex comandanti di alto rango, avrebbero messo in guardia contro i rischi dell’operazione: l’incolumità degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas sarebbe seriamente compromessa e il Paese rischierebbe un ulteriore isolamento internazionale.

Non solo: la gestione diretta di Gaza implicherebbe per le forze israeliane il controllo di una popolazione civile all’interno della quale operano ancora cellule armate di Hamas. Uno scenario che molti, anche tra i vertici militari, considerano una trappola.

Gaza, il piano di Netanyahu per liberare gli ostaggi e il rischio effetto boomerang

L'annuncio di Netanyahu su Gaza ha scosso il mondo, cancellata ogni trattativa con Hamas e guerra totale in tutta la Striscia. Una decisione forte di Israele che rischia di avere conseguenze ancora più devastanti per la popolazione palestinese. Il via libera all'operazione che porterà all'occupazione totale di Gaza è arrivato grazie a Trump, particolarmente toccato dai video diffusi da Hamas con gli ostaggi israeliani scheletrici. Ma per qualcuno questa decisione di Netanyahu potrebbe proprio rivelarsi un boomerang. Anche alcune autorità dell'esercito israeliano hanno messo in guarda contro il rischio che un allargamento delle operazioni militari, la preoccupazione è infatti quella che "l'occupazione definitiva" possa di fatto condannare a morte gli ostaggi ancora in vita.

Netanyahu: "Necessario sconfiggere completamente Hamas"

Israele deve "sconfiggere completamente" Hamas a Gaza per garantire il rilascio di "tutti gli ostaggi israeliani" ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Lo ha dichiarato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, stando a una nota diffusa dal suo ufficio.

"È necessario sconfiggere completamente il nemico a Gaza, liberare tutti i nostri ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non abbandoneremo nessuna di queste missioni", ha affermato Netanyahu.

Leggi anche: Guerra Israele, Netanyahu ha deciso: "Al via l'occupazione totale di Gaza". Trump dà l'ok, tensione alle stelle

Un "missile Houthi" è stato sparato verso Israele dallo Yemen, facendo scattare le sirene antiaeree in diverse parti del Paese, ha annunciato martedì l'esercito israeliano. "Le sirene stanno suonando in diverse zone di Israele in seguito al lancio di un missile Houthi dallo Yemen", ha scritto l'esercito su X. L'esercito israeliano ha annunciato di aver intercettato il missile lanciato dallo Yemen. "Le sirene hanno suonato secondo il protocollo". In precedenza aveva segnalato un "attacco con missili Houthi dallo Yemen".

Il Capo di Stato Maggiore delle IDF, Eyal Zamir, ha annullato un breve viaggio negli Stati Uniti che aveva in agenda a partire da questa sera. Lo dice una fonte militare al Times of Israel. La fonte afferma che il viaggio era condizionato al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Zamir avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di passaggio di consegne del capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, nonché incontrare funzionari statunitensi al Pentagono e leader di gruppi ebraici, secondo le IDF. Poiché non c'è un cessate il fuoco, "e a causa della difficile situazione della questione degli ostaggi e della grande responsabilità sulle sue spalle, ha deciso di annullare il suo viaggio", aggiunge la fonte.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ESTERI

Tags:
gazaguerrahouthinetanyahutrump