"Guerra in Ucraina e il piano di pace in 28 punti di Putin e Trump? Irrealistico e sbilanciato: Kiev non accetterà mai”
Parla l’esperta dell’ISPI, Eleonora Tafuro Ambrosetti
Vladimir Putin
“Il piano in 28 punti? Non funzionerà: non siamo a Gaza”, parla l’esperta dell’ISPI
“Le prime dichiarazioni del Cremlino, in cui si annuncia con ottimismo che finalmente le richieste russe sono davvero prese in considerazione, ci fanno pensare a un documento massimalista, difficile da accettare per l’Ucraina o per l’Unione Europea”. Queste le parole di Eleonora Tafuro Ambrosetti - ricercatrice presso il Centro Russia, Caucaso e Asia Centrale dell'ISPI - che ad Affaritaliani commenta il piano in 28 punti elaborato da Stati Uniti e Russia per porre fine alla guerra in Ucraina.
Alla domanda se il piano rappresenta una reale possibilità di pace o un mero documento politico-diplomatico, l’esperta non ha dubbi: “La Russia avanza richieste massimaliste, ma i progressi sul campo non sono proporzionati a queste richieste: sono molto lenti e a costi umani indicibili, cosa che al Cremlino sembra non interessare”.
“Non siamo in una situazione simile a Gaza, dove un attore è chiaramente molto più forte dell’altro. La Russia è sicuramente in offensiva, ma l’Ucraina continua a difendersi, e non credo ci sia a Kiev grande intenzione di essere più flessibili di quanto non lo sia stato finora”, spiega Eleonora Tafuro.
“Tra l’altro, la rinuncia alla NATO o la parziale cessione di alcuni territori era già stata contemplata all’inizio della guerra: nel marzo-aprile 2022 Zelensky voleva assolutamente parlare con Putin e proponeva di congelare lo status della Crimea e delle due repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, riprendendo la discussione in un secondo momento. In quel periodo, però, c’era stata una certa flessibilità da parte dell’Ucraina, che stava chiaramente soffrendo moltissimo per gli attacchi russi. Quindi non è fantascienza, ma oggi non mi sembra che ci troviamo in una situazione simile”, continua l'esperta.
Forti e chiare, invece, le parole di Eleonora Tafuro sugli effettivi ostacoli che potrebbero impedire l’attuazione concreta del progetto di pace: “Non sappiamo se ci sia spazio nel documento per le istanze ucraine.
Il fatto che sia stato cancellato l’incontro tra Witkoff e Zelensky in Turchia non promette nulla di buono. Zelensky aveva già presentato il suo piano di pace, con richieste che alla Russia appaiono massimaliste: non si tratta solo del ritiro delle truppe russe, ma anche di giustizia internazionale, riparazioni economiche e altre misure a cui la Russia non acconsentirà mai”.
“Gli ostacoli restano gli stessi: non emerge un vincitore chiaro, e non c’è un desiderio ucraino di cedere a un accordo percepito come ingiusto, soprattutto dopo anni di retorica sulla pace giusta. Non vedo né l’Ucraina né l’Unione Europea disposti ad accettare un accordo sbilanciato a favore di Mosca”, conclude l’esperta.