Guerra Russia-Nato imminente in Europa? "Per ora no, solo provocazione". Pechino non sostiene Mosca e Trump non ha interesse al conflitto
Ma la tensione resta altissima. Inside da Bruxelles
Per il governo Meloni è essenziale tenere sempre la massima attenzione anche sul fronte Sud dell'Alleanza, verso il Nord Africa
"Per ora sono solo provocazioni. Sottolineo, per ora". Così una fonte politica ai massimi livelli - che ha rapporti diretti e quotidiani con il ministero della Difesa e con i vertici della Nato a Bruxelles definisce gli avvistamenti di droni, accaduti anche oggi, e in precedenza lo sconfinamento di jet/caccia russi sui cieli di Paesi dell'Unione europea. In sostanza "non c'è aria di guerra imminente" tra l'Alleanza Atlantica, e quindi anche l'Italia, e il Cremlino.
Ovviamente la tensione è alle stelle e il "fianco est" della Nato viene continuamente presidiato con un rinforzo di truppe e di mezzi, anche se "non siamo alla vigilia del conflitto mondiale". Le fonti, sia di maggioranza sia di opposizione", sottolineano l'estrema debolezza economica della Russia che non avrebbe alcun interesse di allargare la guerra a tutta l'Europa, e nemmeno la forza per sostenerla in termini finanziari e di uomini, e soprattutto Mosca non avrebbe mai il sostegno della Cina.
Pechino punta alla stabilizzazione della situazione internazionale con un incontro che dovrebbe tenersi tra non molto tempo tra il presidente Donald Trump e il leader del colosso asiatico Xi proprio per facilitare il commercio internazionale e superare la questione dazi. In questo contesto la linea del governo italiano di Giorgia Meloni è improntata alla massima prudenza. "Non cadere nelle provocazioni di Mosca", ha spiegato l'uomo della premier in Europa ad Affaritaliani, Carlo Fidanza. Il che vuol dire non commettere l'errore di abbattere non tanto droni ma soprattutto jet militari russi magari per uno sconfinamento di qualche chilometro e di massimo dieci minuti.
Per l'esecutivo è poi essenziale anche tenere sempre la massima attenzione sul fronte Sud dell'Alleanza ovvero verso il Nord Africa per fermare traffico di esseri umani, armi e droga. Calma e gesso, dunque, dietro le parole durissime di Ursula von der Leyen, delle istituzioni Ue, dei governi dell'est Europa e anche, ultimamente, in parte di Trump. Per il momento non tira aria da Terza Guerra Mondiale, insomma, ma quel "per il momento" sta a significare che il pericolo non affatto scongiurato. Anche se per ora non viene ritenuto come lo scenario più probabile. Ma qualcuno sottolinea anche l'imprevedibilità di Trump, altro elemento da "non sottovalutare".
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