Guerra Ucraina, Vance: "L'accordo per la tregua non renderà felici né Mosca né Kiev"
Il presidente ucraino Zelensky ha ribadito che Kiev non “regalerà territori” alla Russia e che ogni decisione presa senza la partecipazione dell’Ucraina “non porterà a nulla”
Vladimir Putin e Donald Trump
Ucraina, Vance: "Putin-Zelensky prima di summit in Alaska non sarebbe produttivo"
"Non sarebbe così produttivo" un eventuale incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, prima del summit tra Donald Trump e lo stesso Putin in programma in Alaska il giorno di Ferragosto. Lo ha dichiarato il vice presidente degli Stati Uniti, Jd Vance, in un'intervista a Fox News. "Naturalmente, condanniamo l'invasione. Non ci piace che le cose siano andate così, ma bisogna fare la pace", ha aggiunto Vance, precisando che Washington sta comunque lavorando a un vertice tra i leader dei due Paesi in guerra.
Ucraina, Mosca: "Dichiarazione leader europei è un altro volantino nazista"
La dichiarazione dei leader europei sui negoziati sull'Ucraina è "un altro volantino nazista", afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "L'ufficio di Zelensky" ha pubblicato una dichiarazione congiunta dei leader di alcuni paesi dell'Ue e di Ursula von der Leyen, chiedendo un cessate il fuoco. Ma non (un cessate il fuoco, ndr) del tipo che si otterrebbe interrompendo le forniture di armi ai terroristi di Kiev. Al contrario, un altro volantino nazista sostiene che il successo nel raggiungimento della pace in Ucraina possa essere ottenuto solo esercitando pressioni sulla Russia e sostenendo Kiev", scrive Zakharova, descrivendo il rapporto fra presidenza ucraina e Ue come "necrofilia".
Incontro Trump-Putin: invitato anche Zelensky?
Momenti di riflessione alla Casa Bianca, dove si sta valutando un eventuale invito di Volodymyr Zelensky in Alaska, dove la settimana prossima si incontreranno il presidente Usa Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin. A renderlo noto la Nbc, la quale - riportando alcune fonti - conferma tale possibilità, seppur non sia stato definito e finalizzato ancora nessun piano.
"Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. L'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati". Queste le parole del presidente francese Emmanuel Macron, della premier Giorgia Meloni, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del primo ministro polacco Donald Tusk, della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del presidente finlandese Stubb in una dichiarazione congiunta sulla pace per l'Ucraina.
"L'Ucraina ha la libertà di decidere sul proprio destino. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità. Il percorso verso la pace non può essere deciso senza l'Ucraina. Sottolineiamo il nostro incrollabile impegno a favore della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina", aggiungono. "Accogliamo con favore l'impegno del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra della Russia, raggiungere una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina. Siamo convinti che solo un approccio che combini diplomazia attiva, sostegno a Kiev e pressione su Mosca possa avere successo. Siamo pronti a sostenere questo lavoro diplomaticamente", a livello "militare e finanziario" e "anche attraverso il lavoro della coalizione dei Volenterosi", concludono i leader politici.
Dal canto suo, il presidente ucraino Zelensky, in vista dell’incontro tra Trump e Putin, ha sottolineato che Kiev non è assolutamente intenzionata a “regalare territori” alla Russia e che qualsiasi atto o disposizione adottata senza la partecipazione dell’Ucraina “non porterà a nulla”. Sono, difatti, numerose le pressioni politiche e diplomatiche che l’Europa sta esercitando al fine di far sedere Kiev al tavolo dei negoziati, presentando -con il supporto di Londra e Washington - una controproposta: un rapido cessate il fuoco e la parità in ogni eventuale baratto territoriale.