Hegseth: "Prepariamoci alla guerra e vinciamola". Trump: "Hamas ha 3-4 giorni per accettare il mio piano di pace"
Al Pentagono il segretario alla Difesa Pete Hegseth annuncia la fine dell'era “woke” e il ritorno a una logica militare; mentre Trump concede “tre o quattro giorni” a Hamas per accettare il suo piano
Pete Hegseth
Trump e il capo del Pentagono pronti alla guerra: “Prepariamoci e vinciamola”
“Il nostro compito è prepararci alla guerra e vincerla”. Queste le parole pronunciate dal capo del Pentagono, Pete Hegseth, a centinaia di generali americani convocati in una riunione a Quantico, a cui era presente anche Trump. “Dobbiamo cancellare decenni di declino, benvenuti al Dipartimento della Guerra, l'era del Dipartimento woke della Difesa è finita”, ha poi aggiunto Hegseth, ricordando il cambio di nome deciso dal leader americano all'inizio di settembre attraverso un ordine esecutivo. Nel suo discorso il segretario ha parlato di un “momento cruciale” per l'America, lanciando lo slogan “pace attraverso la guerra”.
"Leader politici sciocchi e sconsiderati hanno impostato la bussola sbagliata e abbiamo perso la strada. Siamo diventati 'il dipartimento woke'", ha continuato il capo del Pentagono, che ha aggiunto: "Per troppo tempo abbiamo promosso leader per le ragioni sbagliate: in base alla loro razza, alle quote di genere, ai cosiddetti primati storici. Ora dobbiamo ripulire i detriti. Stiamo ponendo fine alla guerra contro i guerrieri".
Dal canto suo, Donald Trump, prima del suo intervento al Pentagono, ha dichiarato ai giornalisti che c’è poco da negoziare con Hamas e che intende concedergli “tre o quattro giorni” per accettare il suo piano di pace per Gaza.
Il tycoon ha, poi, aggiunto che potrebbero essere licenziati "molti" dipendenti federali nel caso in cui il governo si fermasse a causa dello shutdown, programmato alla mezzanotte locale (le 6 di domani in Italia) in mancanza di un accordo al Congresso.
Forti e chiare ancora le parole del presidente, il quale ha affermato che se un leader militare non gli piace "lo licenzia all'istante". A tal proposito, non ha esitato a citare il caso dell'ex segretario alla Difesa Jim Mattis, che si è dimesso durante il suo primo mandato in seguito a uno scontro sul ritiro delle truppe Usa da Siria e Afghanistan.
In merito, invece, al conflitto Russia-Ucraina, Trump ha dichiarato con fermezza di voler mettere insieme i rispettivi leader, Putin e Zelensky.
"In nove mesi alla Casa Bianca ho risolto sette guerre e forse ieri la più grande", quella a Gaza. "Hamas deve accettare il piano. Spero di non dover mai usare l'arsenale nucleare", ha concluso Trump, minacciando il gruppo estremista palestinese di “espiare all'inferno" nel caso in cui non aderisse all’accordo di pace.