Iran, regime indebolito ma non sconfitto. Khamenei graziato e la questione nucleare solo rimandata
L’ayatollah è ancora vivo e reclama la vittoria. Spariti nel nulla 400 chili di uranio arricchito
L'Ayatollah Ali Khamenei
Iran, la questione nucleare solo rimandata: ecco gli indizi
Gli Stati Uniti sapevano esattamente dove si nascondeva Khamenei, la Guida Suprema dell'Iran, ma Trump ha deciso di graziarlo in cambio però ha ottenuto il cessate il fuoco. Una mossa che solo la storia dirà se sarà stata vincente. Al momento infatti ci sono poche certezze e lo stesso ayatollah adesso reclama la vittoria in questa guerra. La questione legata al nucleare non è definitivamente chiusa, anche perché sono "spariti" 400 chili di uranio arricchito che potrebbero essere il segnale della volontà dell'Iran di arrivare comunque alla bomba atomica, nonostante adesso tutte le centrali siano state danneggiate in maniera significativa.
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L’intelligence americana - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - avrebbe recapitato all’ayatollah Ali Khamenei un messaggio con le coordinate del suo nascondiglio. Gli avrebbero scritto: "O entro 24 ore accetti il cessate il fuoco, o ti veniamo a prendere". L’ayatollah, che di mestiere deve salvarsi e salvare la sua Repubblica islamica, avrebbe accettato. Non aveva scelta, certo, "ma gli fa anche comodo prendere un po' di respiro", racconta una fonte anonima.
Gli esperti dicono che per la Repubblica islamica non è una vittoria. Dal punto di vista militare è la più grande umiliazione subita nell’ultimo secolo di Storia. L’unica vittoria è che Khamenei è ancora vivo, e con lui il suo regime. "Visto - dice al Corriere Mina, una ragazza iraniana - si è avverato lo scenario peggiore per la gente dell'Iran: ci hanno bombardati e ci hanno lasciati con i mullah feriti pronti a opprimerci più di prima".