Israele, ancora guerra sul nucleare: "Serve un piano B contro Teheran"

"I progressi del programma nucleare iraniano hanno portato l'esercito israeliano ad accelerare i suoi piani operativi e il bilancio della Difesa"

Esteri
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Israele accelera i piani operativi per colpire il programma nucleare iraniano. Dopo la presa di Kabul da parte dei talebani e la messa in pausa dei negoziati tra Washington e Teheran sul nucleare, la preoccupazione sale. Allarme riportato dal capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano Aviv Kohavi, divulgato dai media israeliani. "I progressi del programma nucleare iraniano hanno portato l'esercito israeliano ad accelerare i suoi piani operativi e il bilancio della Difesa, approvato di recente, è destinato a questo", ha detto. Monito che arriva mentre il premier israeliano, Naftali Bennett, è atterrato negli Stati Uniti per colloqui col presidente Joe Biden e altri alti funzionari dell'amministrazione americana. 

L'agenda dell'incontro è chiara: la minaccia principale è l'Iran e il suo programma nucleare che deve essere bloccato e su questo continuerà a fare pressioni sull'alleato americano. Nei giorni scorsi Bennett ha annunciato la presentazione alla Casa Bianca di "un piano ordinato formulato negli ultimi due mesi per contenere" la Repubblica islamica "sia in ambito nucleare che rispetto alla sua aggressione alla regione". "Dirò al presidente Biden che è tempo di fermare gli iraniani, non di dare loro un'ancora di salvezza sotto forma di ritorno a un accordo nucleare scaduto. Non è più rilevante, nemmeno per gli standard di coloro che una volta pensavano che lo fosse", ha aggiunto, mettendo l'accento sul nuovo corso di Israele, impegnato nella formazione di "una coalizione regionale di Paesi arabi ragionevoli" che insieme a lui "respinga e blocchi questa espansione e questo desiderio di dominazione" da parte di Teheran.

Mentre sul fronte palestinese, non intende annettere la Cisgiordania, come aveva annunciato il suo predecessore Benjamin Netanyahu da Washington un anno e mezzo fa alla presentazione del 'Piano del secolo' Usa per il Medio Oriente, ma non intende neanche permettere la costituzione di un loro Stato indipendente.