Israele, i carri armati avanzano su Gaza City. Le famiglie degli ostaggi chiedono un accordo urgente per la liberazione
Smotrich sull’evacuazione dei civili da Gaza City: "Vi abbiamo ordinato un'operazione rapida. Secondo me, potete assediarli. Chi non evacua, non lasciate che se ne vada. Senza acqua, senza elettricità, può morire di fame o arrendersi”
Guerra a Gaza (Foto Lapresse)
Israele, i carri armati entrano a Gaza City. Famiglie degli ostaggi preoccupate per la sicurezza dei prigionieri
Le famiglie degli israeliani prigionieri a Gaza si sono riunite in Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv per sollecitare un’intesa per la liberazione dei loro cari, preoccupati che la conquista di Gaza City metterà in pericolo la loro vita. "L'estensione dei combattimenti non fa che mettere loro e tutti gli ostaggi a un rischio ancora maggiore", ha dichiarato Liran Berman, i cui fratelli Gali e Ziv Berman sono stati sequestrati dai terroristi palestinesi durante l'attacco del 7 ottobre 2023. "C'è un accordo sul tavolo. Ma gli accordi non durano per sempre. Le loro finestre si chiudono rapidamente e bruscamente, come abbiamo visto troppe volte in passato. Questa potrebbe essere l'ultima possibilità di salvare vite umane e di riportare indietro i caduti", ha aggiunto.
Recentemente il Capo di Stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha avuto con confronto accesso con i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, dichiarando che le Idf non sono certe di quanto tempo servirà per evacuare i civili da Gaza City. "Vi abbiamo ordinato un'operazione rapida. Secondo me, potete assediarli. Chi non evacua, non lasciate che se ne vada. Senza acqua, senza elettricità, può morire di fame o arrendersi. Questo è ciò che vogliamo e voi siete in grado di farlo", ha affermato Smotrich.
Sono "almeno uno o due" gli ostaggi israeliani a Gaza in pericolo di vita, secondo quanto riferito dai media ebraici citati da The Times of Israel, a seguito delle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, secondo cui sarebbero ancora vivi meno di 20 ostaggi: un numero nettamente in contrasto con i dati ufficiali di Israele e che ha fatto aumentare la preoccupazione dei familiari degli ostaggi.
Nel frattempo, a Tel Aviv la polizia israeliana ha fermato una manifestante di 61 anni durante un raduno contro la guerra a Gaza, come riportato dal Times of Israel. La donna, accusata di incitamento, sarebbe stata arrestata in piazza Habima mentre, alla guida di un gruppo di manifestanti, gridava: "Con l'anima e con il sangue, ti redimeremo Gaza".