Israele colpisce l'Iran, il retroscena. La telefonata, la base di droni segreta e il Mossad. Così è nato l'attacco

Netanyahu ha dato l'ordine lunedì, subito dopo l'avvertimento dell'Aiea: "Hanno quasi l'atomica"

di Redazione Esteri
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Attacco all'Iran, il retroscena sulla preparazione e le mosse del Mossad

Questa notte Israele ha attaccato l'Iran, colpendo soprattutto i siti nucleari e uccidendo generali ai vertici del comando militare di Teheran. Tutto sarebbe partito da una telefonata tra Netanyahu e Trump del weekend scorso, in cui il premier israeliano spiegava al presidente americano che non c'era più tempo da perdere e che avrebbe dato l'ordine di attaccare.

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Il comando al suo esercito è avvenuto lunedì scorso ma da tempo l'Idf e il Mossad stavano studiando questa offensiva. Una fonte della sicurezza israeliana ha rivelato che molto prima dell'attacco di stanotte all'Iran, agenti del Mossad avevano creato una base per droni esplosivi nei pressi della capitale Teheran.

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I droni sono stati attivati ​​durante la notte e lanciati verso i lanciamissili terra-terra della base di Espajabad. Come ha sottolineato la fonte ripresa dai media israeliani, l'attacco di questa notte ha coinvolto Idf, Mossad e industrie di difesa israeliane, in una meticolosa pianificazione durata anni con raccolta di informazioni e dispiegamento in profondità nel territorio della Repubblica islamica. In una dichiarazione diffusa subito dopo aver iniziato l'attacco sul programma nucleare iraniano, l'Idf ha descritto il ricorso alla forza come un "attacco preventivo". Perché preventivo? Perché, secondo la valutazione dei responsabili della sicurezza israeliana riportata dal Times of Israel, il programma militare nucleari iraniano era avanzato fino al punto di rappresentare una minaccia esistenziale.

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Una minaccia più volte sbandierata da parte di un regime che ha fatto della distruzione di Israele quasi una ragion d'essere. E così dopo anni di minacce mai velate, Eyal Zamir, Capo di Stato Maggiore dell'Idf, in un discorso alla nazione ha detto che la situazione aveva "raggiunto il punto di non ritorno". Proprio ieri l'Aiea, l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, aveva denunciato lo stato di avanzamento del programma di arricchimento accelerato dell'uranio dell'Iran.

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