Gaza, Italia pronta a inviare militari se l'Onu lo chiede: sostegno di Pd e M5s. Il piano di ricostruzione in due fasi

Il governo lavora a un piano organico su sanità, istruzione e sicurezza

di Salvatore Isola
Esteri

Italia pronta a inviare militari a Gaza se lo chiede l’ONU: piano di stabilizzazione e ricostruzione in due fasi

L'Italia è pronta a partecipare con i propri militari a una forza di stabilizzazione nella Striscia di Gaza, qualora l’Onu ne faccia richiesta. Una disponibilità che, per la prima volta dopo molto tempo, trova un punto di contatto anche tra maggioranza e opposizioni. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno infatti annunciato il loro sostegno a un’eventuale missione, riconoscendo all’Italia un possibile ruolo centrale nel processo di pacificazione.

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Tuttavia, lo scenario di un intervento sul campo non è imminente. Prima sarà necessario garantire la sicurezza nell’area, chiudere la fase emergenziale e avviare quella della ricostruzione. È quanto emerso dalla riunione della task force a Palazzo Chigi, con la partecipazione di vari ministri, della Protezione Civile, dei Servizi e del nuovo inviato speciale della Farnesina per Gaza, Bruno Archi. Il gruppo ha delineato una prima bozza di piano di intervento, articolato in più settori: sanità, istruzione, agricoltura, sicurezza e intelligence.

Questo documento, anticipato da Giorgia Meloni al vertice di pace di Sharm el-Sheikh, potrebbe essere presentato ufficialmente alla conferenza internazionale sulla ricostruzione della Striscia di Gaza, in programma a novembre in Egitto. Nel frattempo, il 7 novembre è atteso a Roma il presidente palestinese Abu Mazen, che sarà ricevuto a Palazzo Chigi e al Quirinale. Nelle prossime ore, inoltre, la ministra degli Esteri palestinese interverrà ai Med Dialogues di Napoli.

Intervenendo alla Camera in un’aula semivuota, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato come l’Italia abbia mantenuto un dialogo attivo con Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese, ottenendo il riconoscimento anche da parte degli Stati Uniti per il suo impegno diplomatico. Tajani ha però precisato che "finché c’è Hamas, è difficile procedere al riconoscimento dello Stato di Palestina", pur riconoscendo che “i fatti abbreviano i tempi”.

Il ministro ha anche condannato gli scontri di Udine, definendoli opera di “violenti estremisti pro-Palestina”, e ha ribadito l’impegno del governo nel contrastare l’antisemitismo. Il suo appello all’unità politica sulla missione a Gaza ha trovato riscontro positivo tra le opposizioni. Il PD ha confermato il suo sostegno, pur criticando un esecutivo “assente durante la fase di distruzione” e ora attivo solo in quella della ricostruzione. Anche il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha sottolineato come l’Italia possa giocare un ruolo chiave nella stabilizzazione, grazie alla competenza e alla credibilità delle sue forze in contesti internazionali.

Sul fronte umanitario, il governo ha avviato il più grande invio di aiuti mai realizzato per Gaza: 100 tonnellate tra beni alimentari e materiali di prima necessità, frutto della collaborazione con le principali realtà del "Sistema Italia". Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato l’impegno a rafforzare ulteriormente questi sforzi insieme alle associazioni del settore.

L’azione italiana rientra nello stato di emergenza già dichiarato e prevede un primo pacchetto di aiuti da 60 milioni di euro. I primi interventi operativi sul campo saranno possibili solo dopo un cessate il fuoco stabile. È in programma nei prossimi giorni una missione tecnica della Farnesina a Gerusalemme, Ramallah e Giordania, per avviare contatti con le autorità locali e le agenzie ONU.

Nel frattempo, la Protezione Civile si prepara a installare ospedali da campo e prefabbricati modulari per ospitare le famiglie sfollate. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha assicurato l’impegno nella ricostruzione delle scuole, mentre la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha proposto l’attivazione di corsi universitari a distanza e la creazione di un ateneo nella Striscia.

Infine, il 23 ottobre un secondo gruppo di studenti palestinesi arriverà in Giordania per poi proseguire gli studi in Italia, nell’ambito di un progetto di cooperazione educativa. L’assistenza ai bambini con gravi disabilità sarà invece al centro degli interventi coordinati dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

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